In barba a chi ne evidenzia la noiosità, i finali scritti, i pochi sorpassi. Questa Formula Uno è pazzesca, da cuore in gola. Ed il Gran Premio dell’Azerbaiajan è un suo passaggio sublime e colorato, dall’inizio alla fine. Vince Lewis Hamilton, che non saliva sul gradino più alto del podio dal GP di USA 2017, graziato dalla signora fortuna: dopo una corsa funestata da due Safety Car, di cui l’ultima a ridosso del finale, l’inglese approfitta di un lungo di Vettel, intento a riprendersi la leadership dopo la seconda ripartenza, e della foratura del compagno di scuderia Valtteri Bottas che, esaurita la minaccia del ferrarista, era ad un passo dal successo.
Perde Vettel, ma non la Ferrari
Con uno scatto imperioso dalla griglia Seb ha mostrato subito di essere in grande spolvero. Poi il primo inghippo: flipper alla partenza tra Sirotkin e Alonso, con il russo costretto al ritiro mentre Ocon, tagliato fuori da Raikkonen (che deve subito rientrare per sostituire l’ala danneggiata), si schianta al muretto. Safety Car al giro 1. Vettel è abile nella ripartenza al giro 5, temporeggiando fino al termine del rettilineo e proteggendosi dai diretti inseguitori. Vola via, fugge, e le Mercedes arrancano. Il gap da Hamilton, suo diretto inseguitore, sale fino ad 8″, incrementato da un errore dell’inglese in staccata.
Raikkonen operaio
Il finlandese della Ferrari si trova nel traffico ma non emerge. Davanti a lui si scatena la bagarre tra le Red Bull e le Renault, che culmina nel ritiro di un ottimo Hulkenberg al giro 11. Verstappen e Ricciardo s’impegnano in duello serrato, con l’australiano che fa valere le sue doti di mastino da battaglia regolando il rivale con una manovra chiurgica al 35esimo giro. Parte la samba dei pit-stop: entra Hamilton, poi Vettel, entrambi selezionano gomme di mescola soft. Al giro 40 c’è Bottas al comando, che deve ancora fermarsi ed ha allungato all’inverosimile il primo stint. È un tattica che paga bene: all’ultima curva Ricciardo, in quel momento quinto e più veloce in pista, tenta il sorpasso su Verstappen che cambia repentinamente traiettoria. Lo scontro è inevitabile e rocambolesco, le monoposto si tamponano in staccata e i due finiscono fuori pista senza possibilità di rientrare in corsa: la direzione lancia la seconda Safety Car. Immediatamente Bottas, Vettel, Hamilton e Raikkonen entrano ai box per montare gomme ultra-soft nell’ottica di affrontare la ripartenza al meglio.
L’epico epilogo
Ma è una Safety Car particolarmente ampia, perchè Grosejean, partito ultimo e stabile in sesta posizione, perde il controllo della sua Haas sul rettilineo e si schianta sulle transenne mentre scaldava gli pneumatici. Tanto rammarico per lui, ma soprattutto per i ferraristi. La vettura di sicurezza si sposta quando mancano 3 giri: Bottas si rende protagonista di un re-start non impeccabile, ma sfrutta un passo falso di Vettel che è attaccato da un rapace Hamilton. In staccata Vettel tenta il tutto per tutto e cerca un sorpasso all’esterno su Bottas per riprendersi il primo posto, ma finisce lungo ed è costretto al bloccaggio dell’anteriore. Si rimette subito in sesto ma si ritrova quarto, dietro Raikkonen, con le gomme danneggiate. Ne approfitta allora anche Perez, proprio mentre Bottas raccoglie un detrito da terra e buca, mandando in fumo una vittoria certa ad un giro dalla bandiera a scacchi. Hamilton vince con un Raikkonen che può gioire di un preziosissimo secondo posto e Perez che centra il terzo posto. Vettel, alla fine quarto, adesso ha 4 punti di ritardo in classifica piloti da Hamilton. La stella di giornata è comunque il ventenne Charles Leclerc, capace di portare in sesta posizione la sua Alfa Romeo-Sauber.