Se qualcuno era in cerca di conferme, oggi a Baku le ha avute: Sebastian Vettel si prende la terza pole consecutiva. Certamente la stagione è ancora lunga, giunta appena al quarto round, ma il segnale della Ferrari è forte, incisivo, sostanziale. La macchina c’è, a Maranello han fatto un piccolo grande prodigio: la SF71H è una monoposto con grandi velleità per il titolo mondiale, lo dimostra il suo equilibrio nel destreggiarsi su qualsiasi pista in ogni condizione. E oggi la Rossa era davvero inarrivabile.
Una grande Ferrari
Eppure il weekend non era iniziato bene. Nella prima e seconda sessione di prove libere Seb era rimasto attardato, a dispetto di Kimi Raikkonen pimpante già dalla mattina del venerdì. E invece già nella sessione di stamani Vettel è balzato in testa al tabellino. Poi, nel time attack, complice una vettura dotata di grande trazione e perfettamente bilanciata, il tedesco ha guidato con inaudita precisione lungo le tortuose strade del circuito cittadino di Baku, fermando il crono a 1’41″498 al primo tentativo del Q3. Raikkonen, all’ultima run disponibile, aveva tre decimi di vantaggio nel settore centrale dal compagno di scuderia. Il gap è stato però vanificato da un errore in’uscita dell’ultima curva, quando la pole sembrava concreta: la sua monoposto ha sbandato con violenza, il filandese è riuscito a controllarla solo con un trucco rallistico. Partirà sesto (+0″992), obbligato a montare le Ultrasoft alla partenza a causa di un incidente occorso in Q2.
La griglia di partenza
Prestazione buona per le Mercedes, che comunque non sono mai riuscite ad impensierire le Ferrari, soprattuto nel tratto più guidato della pista dove sia Bottas che Hamilton hanno fatto fatica a reggere il passo delle Rosse. Un Hamilton che comunque porta a casa una seconda posizione (+0″179), con Valtteri Bottas terzo a +0″339. Chiude la seconda fila un’ottimo Daniel Ricciardo su Red Bull, fresco vincitore del GP della Cina, a +0″413 dalla testa. Per scelte di muretto Ricciardo ha rischiato di rimanere escluso dal Q3, minacciato da Lance Stroll che alla fine è giunto a un decimo dall’australiano. L’anno scorso fu proprio l’Honeybadger ad assicurarsi il GP dell’Azerbaijan, pur partendo dalla decima piazza. La quarta casella sarà invece occupata dall’altra Red Bull di Max Verstappen (+0″496), che non aveva brillato ieri. Sesto il già citato Raikkonen, quindi le redivive Force India di Esteban Ocon (+1″025) e Sergio Perez (+1″049), davanti alle Renault di Nico Hulkenberg (+1″568) e Carlos Sainz (+1″853).