Sergio Perez ed Esteban Ocon stanno conducendo le loro Force India con notevoli risultati in questa stagione 2017 di Formula Uno. Le monoposto, dal vistosissimo e bizzarro colore rosa, raggiungono con facilità la top ten – eccezion fatta per il Gp di Monaco – e talvolta combattono per il podio: a Baku i due hanno sciupato una grossissima occasione scontrandosi a vicenda dopo un serrato testa a testa.
Biografia di un team
La scuderia è nata nel 2008 quando il magnate indiano Vijay Mallya rilevò il team che fu Spyker, poi Midland ed infine Jordan, con il deliberato intento di portare sponsor del suo paese e dargli il giusto rilievo mediatico in una realtà non particolarmente attirata dal Circus. Nonostante le performance positive e un certo successo nel marketing, la scuderia non ha saputo attrarre un numero sufficiente di investitori indiani. Patron Mallya ha dunque rivelato in conferenza stampa che sta seriamente considerando di cambiare il nome al team per dargli un “gusto più internazionale” ed allargare gli sponsor; già nel 2016 la scuderia era stata vicina al rebranding come “Aston Martin Racing“, idea poi sfumata quando il main sponsor si tirò indietro a pochi giorni dall’annuncio.
Le ragioni economiche
“Ci sono alcuni addetti al settore che credono che l’attuale nome Force India sia psicologicamente restrittivo” ha detto Mallya, che poi continua: “Sto considerando assieme agli altri dirigente la cosa, sebbene questa sia una decisione importante che non verrà presa in fretta e in furia senza il giusto dibattito“. Il discorso diviene molto pertinente alla luce dell’acquisto dei diritti della Formula Uno da parte di Liberty Media, la quale vorrebbe potenzialmente dare alla classe regina una struttura analoga a quella della NFL dove l’immagine è particolarmente rilevante. Insomma, per Mallya è arrivata l’ora di far qualcosa per accogliere aziende indiane che hanno voglia di investire ed allargarsi e il cambio nome sarebbe una mossa esclusivamente funzionale a ciò.