Il solito spettacolo nell’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico. A termine di un GP ricco di sorpassi, incertezze e colpi di scena, è Max Verstappen a bissare il successo dello scorso anno, portato in trionfo da un podio tutto rosso, riempito dalle Ferrari di Sebastian Vettel, protagonista di una gara eccezionale, e Kimi Raikkonen, non meno brillante. Ma i riflettori sono puntati su Lewis Hamilton che, in una bruttissima domenica per la Mercedes, arriva quarto e si laurea per la quinta volta campione del mondo di Formula Uno.
Partenza al cardiopalma
Fuoco e fiamme sin dalla partenza: Hamilton piazza la zampata buona e sguscia tra le due Red Bull in prima fila. Ricciardo esita ma Verstappen resiste e in curva 1 agguanta la leadership. Dopo aver ceduto il passo allo start, è bravo Vettel a rimontare Bottas nel settore centrale e riportarsi in quarta piazza. Mentre Raikkonen viene inghiottito dalle retrovie, davanti Verstappen ha pista libera e sfoga l’esorbitante carico aerodinamico della sua monoposto per accumulare secondi preziosi sui diretti inseguitori. Anche il motore Renault, ottimizzato per scaldare il meno possibile gli pneumatici, ha svolto un ruolo essenziale nell’economia di corsa.
Galeotte furono le Supersoft
Al giro 10 le gomme iniziano ad accusare pesanti problemi di graining. Il primo a rientrare è Hamilton, quindi Bottas, Ricciardo e Verstappen. Si sveglia d’improvviso Raikkonen, il quale prende ritmo e si ritrova davanti a Ricciardo ed Hamilton: cruciale il suo lavoro di stopper per mettere in difficoltà, seppur limitatamente, i due rivali. Il contributo del finlandese consente a Vettel di ritardare la prima sosta e ad assottigliare i ritardi. Quando Seb, al giro 17, rientra in pista è a soli 4″ dalla coppia Hamilton-Ricciardo.
Scatenato Vettel
Mentre Verstappen incrementa il suo vantaggio senza ostacoli di sorta, Seb trova un feeling sensazionale con la sua SF71H e si lancia in una indemoniata rimonta. Dal giro 20 e fino alla fine, il ferrarista darà tutto sé stesso per costruire un risultato in fin dei conti soddisfacente: spinge senza riserva, raggiunge Ricciardo e se ne sbarazza con una staccata cattivissima al giro 34; poi salta su Hamilton, ancora nei guai con gli pneumatici, e lo fulmina al giro 39 con il terzo sorpasso della domenica. Sebastian non vuole accontentarsi nonostante i 14″ di ritardo da Verstappen e continua a gudagnare sull’olandese.
Mercedes in difficoltà
Le Mercedes crollano: gli pneumatici si sfaldano troppo in fretta, i fori chiusi nei cerchi in occasione di questa gara sembrano aver determinato l’usura anomala. Dopo un momento di difficoltà Ricciardo si porta negli scarichi di Hamilton attorno al giro 45 mentre, parallelamente, Raikkonen — che uscendo dai box aveva 15″ di ritardo dal connazionale che lo precedeva — raggiunge Bottas. Due tornate più tardi l’australiano della Red Bull induce Hamilton in errore, che va in bloccaggio e finisce lungo fuori pista; un’azione fotocopia al passaggio successivo per il compagno di scuderia Bottas. Ricciardo passa Hamilton, Raikkonen passa Bottas.
Ricciardo e la sfortuna
Nello stesso giro effettuano il secondo pit-stop sia Sebastian Vettel, che aveva accumulato un enorme vantaggio, che Lewis Hamilton. Il primo per montare gomme ultrasoft e cercare di vincere la corsa, il secondo perchè aveva consumato totalmente le gomme e per terminare la corsa. Rientra poco dopo anche Max Verstappen per difendersi da Seb, che col suo ritmo accanito aveva messo seriamente in pericolo la vittoria. A soste effettuate Verstappen rimane al comando con 6″ sul compagno Ricciardo, seguito da Vettel e Raikkonen. Sul finire si desta Ricciardo, superlativo a “pulire” le gomme dal graining e a resistere alla galoppata di Seb, che ha un treno di pneumatici molto più fresche. Al giro 62 la sua Red Bull sbuffa e per l’ottava volta nel corso della stagione Daniel deve mettere la freccia e ritirarsi.
Finale narcotizzato
Ultimi dieci giri tranquilli, congelati dalla Virtual Safety Car lanciata in occasione del problema tecnico a Ricciardo. Dopo il regime di corsa controllato Verstappen ha potuto contare su oltre 10″ di gap, una solida garanzia per la sua quinta vittoria in carriera, la seconda stagionale dopo l’impresa di Spielberg. Hamilton s’infila il quinto alloro nella peggiore domenica della Mercedes in quanto a prestazioni. Significativo e suggestivo il sincero abbraccio con cui Vettel lo ha raccolto dopo la bandiera a scacchi. Da segnalare infine il bellissimo settimo posto di Charles Leclerc, che tra tre GP inforcherà l’abitacolo di una monoposto rossa. Appuntamento allora per Interlagos, tra due settimane: il campionato costruttori è ancora in lizza.
RACE CLASSIFICATION: Back-to-back wins at the #MexicoGP for @Max33Verstappen #F1 ?? pic.twitter.com/YAX0vxlsLz
— Formula 1 (@F1) 28 ottobre 2018