Una vittoria leggera. Cercata, sì. A lungo e in modi più o meno silenziosi, lavorando il giovedì e perdendo diottrie davanti ad un simulatore, sacrificandosi per la squadra e ingoiando tanti bocconi amari, dal pubblico, dagli addetti al settore, dalle circostanze. Monza fa ancora male. Per queste e tante altre ragioni oggi non si può non esultare per Kimi Raikkonen, che per primo ha tagliato il traguardo del Gran Premio degli Stati Uniti costruendo la sua ventesima vittoria in carriera davanti a Max Verstappen e Lewis Hamilton. Una vittoria baciata dal destino considerando come undici anni fa, nello stesso giorno, l’Iceman si sia laureato campione del mondo con la stessa monoposto rossa. Nessuna festa anticipata per Lewis Hamilton, che pure aveva accarezzato le gioie del quinto titolo: appuntamento slittato soltanto alla prossima settimana, quando il Circus farà tappa in Messico.
So, here it is…
The Iceman’s winning moment ? ??#USGP ?? #F1 pic.twitter.com/c0E9uUzjUW
— Formula 1 (@F1) 21 ottobre 2018
Vettel in testacoda
Raikkonen vince. Di misura e di abilità . Vince un GP teso e tirato, incerto fino all’ultimo settore di pista. Kimi scatta alla grande: dal lato pulito della pista la sua SF71H ha uno spunto grandioso sfruttando le mescole più morbide. Mette il muso davanti al poleman Hamilton e lo beffa dall’interno alla prima curva. Tutto mentre si consuma l’ennesimo “dramma vetteliano“. Seb punta Ricciardo alla variante, lo intimidisce e prova a entrare: l’australiano gli chiude la porta, i due si toccano e Vettel ha la peggio, finendo fuoripista in testacoda. Il tedesco deve ricostruire una gara buttata via: col senno del poi, al netto di un pacchetto tecnico Ferrari super competitivo, Vettel ha perso una ghiotta occasione di vittoria e, ancora più probabile, di regalare una doppietta a Maranello.
Una VSC decisiva
Nelle prime fasi di gara Raikkonen si limita a gestire un vantaggio risibile sulle due Mercedes. Al giro 10 Ricciardo è costretto al ritiro per un problema al motore e viene innescato il regime di Virtual Safety Car. Grazie a questo Hamilton si avvicina di molto al finlandese, neutralizzando praticamente tutto il gap. Dal muretto Lewis viene informato di rientrare ai box con la VSC solo se Raikkonen rimanesse in pista. Raikkonen finta l’ingresso, Lewis si dirige in pit-lane ed effettua la sosta. È questo il momento cruciale: l’inglese quattro volte campione del mondo si è trovato costretto a montare gomme Soft al giro 13. Ha guadagnato secondi grazie al regime di corsa controllato — la cosiddetta sosta gratis — ma ha azzardato sulla tenuta degli pneumatici. E il rischio non ha pagato.
Galeotta fu la strategia Mercedes
Con pneumatici freschi Hamilton ha subito raggiunto Kimi, agevolato da Bottas che si è spostato e gli ha ceduto posizione. Ma Raikkonen è prodigioso a tener dietro una vettura più veloce, resistendo fino alla 20esima tornata, quando il finlandese è stato a sua volta richiamato ai box. Di qui in poi la gomma di Hamilton, che avrebbe dovuto guadagnare per coprire il suo secondo pit-stop, si è invece letteralmente sgretolata a colpi di blistering. Al giro 38, dopo aver perso quasi 10″ di margine, Hamilton effettua la seconda sosta e rientra in quarta posizione. Raikkonen torna in testa al GP, tallonato da un furtivo, clamoroso, brillantissimo Max Verstappen. L’olandese era partito dalla 15esima posizione in griglia e, dopo una rocambolesca partenza, ha martellato un passo gara strepitoso. Con un undercut studiato a tavolino si è sbarazzato di Bottas al primo stint fino a occupare stabilmente la seconda piazza. Bottas, terzo, lascia passare per la seconda volta Hamilton che ha gomme fresche.
Epilogo tesissimo
Nell’ultima fase di gara si è formato un tandem di testa a ranghi ristrettissimi: Raikkonen, Verstappen ed Hamilton. Tre piloti raccolti in neppure due secondi per i definitivi 6 giri del GP. Alla penultima tornata Verstappen esita, sbagliando lievemente una frenata: Hamilton prova ad approfittarne sull’esterno ma l’olandese è bravo ad incrociare la traiettoria e a resistere all’assalto della Mercedes lungo la chicane. I due quasi si toccano ed Hamilton, per evitare l’urto, deve allungare sulla ghiaia. Tutto a vantaggio di Raikkonen, che può respirare e godersi una vittoria meritatissima. Per Hamilton sarà sufficiente un settimo posto nei prossimi tre appuntamenti per salire a quota 5 titoli mondiali.
FINAL CLASSIFICATION: Kimi on top for the 21st time in his career! #USGP ?? #F1 pic.twitter.com/XNaWGanwyW
— Formula 1 (@F1) 21 ottobre 2018