La Ferrari ha vinto il Gran Premio d’Australia di Albert Park. Non accadeva dal lontano GP di Singapore del 2015 che la Rossa di Maranello riuscisse a salire sul gradino più alto del podio. Un anno e mezzo di sofferenza nella parte bassa del gruppo, una zona franca dimenticata – quasi – dalle telecamere e dai telecronisti: tanto è durato il digiuno di vittorie in casa Ferrari. Oggi Sebastian Vettel ha spezzato la maledizione. Velocissimo sin dall’alba al Warm Up, scattato dalla seconda posizione, ha saputo beffare Lewis Hamilton, partito invece in Pole Position.
La gara
In partenza l’inglese ha retto bene il colpo. Al 17esimo giro si ferma per il cambio gomme in mescola morbida, lasciando la prima piazza al ferrarista tedesco ma rientrando in quinta piazza, dietro Verstappen, il cui ritmo gara lo rallenta nel duello a distanza contro Vettel. Al 23esimo giro quest’ultimo effettua il pit stop: all’uscita è davanti al giovane olandese, con Hamilton ancora alle sue spalle. Alla fine la spunterà Vettel senza particolari acuti, seguito da Hamilton e il compagno di squadra Bottas. Quarto un opaco Raikkonen, davanti a Verstappen quinto, Massa sesto al rientro dopo il ritiro, Perez, Sainz, Kyvat e Ocon.
“Una vittoria di tutti”
“Grande Sebastian. Bravissimo. Un martello. Complimenti. ” Queste le parole che Maurizio Arrivabene ha consegnato al pilota tedesco in cuffia, non appena la linea del traguardo è stata tagliata. “Fantastico, grazie ragazzi, questo successo è nostro, è per noi, tutti noi. Grazie a tutti, è fantastico. Forza Ferrari” la pronta risposta di Seb dall’abitacolo, che non ha saputo trattenere la gioia. Il quale dopo i festeggiamenti ha dichiarato: “È stato bellissimo, una vittoria di tutti, le cui basi sono state messe mesi fa e sono felice di averne raccolto i frutti. Io mi sento parte di questo team e se non ne fai parte non puoi capire cosa significa. Siamo reduci da un periodo durissimo e questo è un segnale importante: la macchina è bella, dà soddisfazione guidarla e con le nuove gomme puoi spingere sempre.”