In Malesia Lewis Hamilton ghigna ancora. E non solo per la sua 70esima pole position carriera – dato che migliora il suo record già straordinario, allungando di due misure su di un certo Michael Schumacher – ma anche per la disfatta che ha colpito il suo rivale Sebastian Vettel. Il Ferrarista ha infatti avuto problemi al turbo in Q1, impossibilitato a compiere qualsiasi giro lanciato: Seb partirà ultimo dal fondo della griglia, in un circuito – Sepang – che lo vedeva favorito soprattutto dopo il miglior tempo stabilito nelle prove libere, dove sul finire delle stesse si era già manifestato il guaio al propulsore poi decisivo nel time attack che conta.
Ferrari: miracolo fallito
I meccanici del team si erano infatti precipitati sulla monoposto per sostituire il terzo motore con il quarto ed ultimo esemplare a disposizione: fatica inutile. Al secondo giro delle qualifiche la voce del tedesco ha gelato tutti: “Non ho potenza, è come se avessi perso il turbo“. Un problema irrisolvibile nel breve tempo, che ha sgretolato le chance di vittoria del ferrarista ma non la speranza.”Abbiamo una macchina forte e io proverò a fare il massimo: magari con una Safety Car o qualche altra circostanza potrei tornare nei giochi e magar lottare per la vittoria” ha detto in seguito, con uno sguardo deluso impossibile da nascondere.
La griglia di partenza
Bene l’altra rossa di Kimi Raikkonen, che scatterà secondo, battuta per soli 45 millesimi da uno straordinario Hamilton. Dall’inizio del weekend la Mercedes è cresciuta in modo considerevole, riuscendo – grazie anche al cristallino talento dell’inglese – a ridurre il gap tecnico che pagava dalla scuderia di Maranello. Seconda fila tutta RedBull con Verstappen e Ricciardo, quindi Bottas in fase calante, Ocon, Vandoorne, Hulkenberg, Perez e Alonso. Occhi puntati in cielo: qui la pioggia potrebbe ribaltare le sorti della gara e, forse, di un mondiale che sta diventando meno incerto. I monsoni di Sepang non ascoltano neppure gli dei dell’automobilismo.