Archiviata la stagione 2018, in Formula Uno è il momento di trarre un bilancio di quando accaduto nei mesi passati, ma con uno sguardo al futuro in cui diventa d’obbligo rimediare per chi non ha raggiunto l’obiettivo prefissato. È il caso della Ferrari, che ancora una volta non è riuscita a ottenere un titolo che insegue dal 2007 e che ora punta aripartire con la nuova coppia formata da Sebastian Vettel e Charles Leclerc. I due hanno certamente livelli di esperienza diversi alle spalle, ma Maurizio Arrivabene, team principal a Maranello è convinto che possano fare bene grazie anche al supporto di tutto il team.
Una nuova coppia tutta da scoprire
La Ferrari nel 2019 è pronta a una nuova sfida con un’accoppiata che ad alcuni suscita qualche perplessità, ma allo stesso tempo sono in tanti a essere curiosi di capire come riusciranno a convivere Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Il primo potrà certamente acquisire maggiore esperienza stando fianco a fianco con il tedesco. Il numero cinque, dal canto suo, non vuole fallire nuovamente l’obiettivo e sogna di riportare a Maranello un titolo inseguito ormai da troppo tempo.
Maurizio Arrivabene, team principal della scuderia italiana, non sembra però preoccupato del compito che lo attende nella nuova annata ed è pronto a dare il massimo supporto a entrambi i piloti. “Su questo argomento vorrei citare una persona e un pilota che stimavo e stimo molto, ovvero Ivan Capelli. In Leyton House aveva fatto un campionato straordinario, poi è approdato giustamente in Ferrari. Ma nel momento in cui arrivi in Ferrari, devi anche proteggere il tuo pilota dalle pressioni enormi che ha su di sé” – ha detto in un’intervista ai microfoni di Sky Sport.
Riuscire a dare il giusto sostegno al monegasco sarà quindi fondamentale per farlo rendere al meglio: “Se tu credi davvero in quel talento lì, non puoi prendere un giovane e fargli giocare tutte le partite, prendendo come esempio il calcio. Devi farlo crescere. Io non voglio che Leclerc non combatta, ci mancherebbe altro, anzi, io voglio che combatta! Ma va anche protetto, gli va tolta pressione dalle spalle, gli va dato il tempo di fare esperienza ed imparare. Io non credo che Sebastian sia un pilota che ha problemi o che sia un pilota finito come qualcuno vuol far quasi credere, quattro mondiali non li vinci così a caso. Io sono convinto che Sebastian, nelle condizioni giuste, sia in grado di dire la sua con chiunque. Charles anche, ma il discorso è aiutare Sebastian e proteggere Charles”.
Il ringraziamento a Raikkonen
Arrivabene non ha dimenticato di salutare Kimi Raikkonen, che ha salutato la Ferrari per fare ritorno all’Alfa Romeo–Sauber. Il finlandese occuperà sempre un posto speciale a Maranello: è stato infatti lui l’ultimo a laurearsi campione del mondo con la “Rossa”.
“Sono una persona fortunata ad aver conosciuto ed aver lavorato con un pilota e con uomo come Kimi, al dì là dei suoi meriti di pilota è una persona umanamente straordinaria, che non ha bisogno di parlar molto. Lui vede attraverso i muri, sa pesare le persone, sa dare il giusto valore alle situazioni e poi quando è il momento di parlare non sta zitto, dice le cose che deve dire. È una persona di un’umanità pazzesca, quindi oltre a ringraziarlo per avermi fatto l’onore di lavorare con lui, ma soprattutto di onorarmi della sua amicizia, devo dirgli davvero grazie Kimi, sei un grande” – ha concluso.
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