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La Ferrari e l’eredità di Marchionne: chi raccoglierà il testimone?

Raccogliere un’eredità importante non è mai semplice soprattutto perché il confronto con chi c’era prima diventa inevitabile. Ne sanno qualcosa in casa Ferrari, dove è iniziata una nuova era in seguito alla scomparsa del presidente Sergio Marchionne. La perdita, come ha sottolineato recentemente anche Sebastian Vettel, è stata difficile da sopportare, ma da allora si è fatto il possibile per onorare la sua memoria e regalargli soddisfazioni in pista. L’obiettivo è riuscito solo in parte, ma per ripartire al meglio nella nuova stagione è fondamentale che gli incarichi siano chiari.

Una lacuna sempre più pesante

La stagione 2018 è ormai da mettere in archivio, ma ancora una volta non potrà essere ricordata come un anno memorabile per la Ferrari. A Maranello è inevitabilmente il momento di leccarsi le ferite per l’ennesimo titolo mancato (l’ultimo risale ormai al 2007 ad opera di Kimi Raikkonen) e diventa inevitabile prendere coscienza di come la Mercedes sia stata la più forte.

Da Monza in poi gli errori, alcuni compiuti anche da Sebastian Vettel in prima persona, non sono mancati, ma soprattutto è apparsa evidente una totale mancanza di continuità, indispensabile per competere ad alti livelli. Per molti ad avere un ruolo decisivo in questa situazione è stata anche la scomparsa di Sergio Marchionne, uno che sapeva spronare i piloti a dare il massimo quando necessario, ma che allo stesso tempo era in grado di incoraggiarli nelle fasi più difficili.

Sebastian Vettel vuole riportare il titolo a Maranello (Foto: Facebook)

Il peso di un ruolo importante

A questo punto, soprattutto in vista della nuova stagione ormai imminente, diventa fondamentale fare chiarezza e far sì che la suddivisione dei compiti a Maranello sia chiara. Questo non garantisce la sicurezza di vincere, ma rappresenta certamente un primo passo per una realtà che vuole consolidarsi.

Subito dopo la scomparsa del presidente sono arrivate le nomine, ma capire chi davvero debba muovere le file tra i box non sembra semplice. Maurizio Arrivabene continua a svolgere l’incarico di team principal, ma non avere al suo fianco un CEO così operativo come era Marchionne potrebbe portarlo ad avere un incarico ancora più di comando. A supportarlo ci sarà come sempre il direttore tecnico Mattia Binotto, che avrà il compito di capire cosa davvero non ha funzionato nell’ultima monoposto.

Maurizio Arrivabene potrebbe acquisire un ruolo più importante (Foto: Twitter)

Foto immagine in evidenza: Shutterstock