La notte cala su Singapore, ma a Marina Bay il paddock Ferrari è ancora più scuro. La scuderia di Maranello si era presentata nel weekend asiatico come favorita ma ha dovuto piegarsi ad un Lewis Hamilton in stato di grazia, il quale ha dapprima stabilito una pole mostruosa (demolendo il record della pista di oltre 3″) e poi in gara ha battuto un ritmo ineccepibile, ottenendo un successo inizialmente inaspettato. Sebastian Vettel deve accontentarsi del gradino più basso del podio dopo aver bruciato Verstappen al primo giro. Una strategia sbagliata dal muretto ed una SF71H non all’altezza della Mercedes lo hanno però retrocesso in terza piazza, gettandolo a -40 in classifica iridata con soli 6 GP residui.
La replica di Arrivabene
Eppure Maurizio Arrivabene è stato granitico e inamovibile nel ribadire il concetto. Dopo la bandiera a scacchi il team principal della Ferrari ha infatti sottolineato: “Oggi chi ha vinto lo ha fatto con merito. Dopo il sorpasso di Sebastian su Verstappen abbiamo provato una strategia aggressiva, tentando l’undercut con le gomme Ultrasoft. Purtroppo, nel giro chiave ci siamo trovati dietro un’altra vettura che non ci ha permesso di essere abbastanza veloci. Nonostante il risultato, nulla è perduto. Con calma e determinazione affronteremo le sei gare che restano, per lottare fino alla fine“.
I pesanti errori di Seb
Il popolo ferrarista sta pagando cara l’illusione della prima metà di stagione. Da Hockenheim il tabellino iridato ha iniziato progressivamente a pendere dalla parte di Hamilton, capace di vincere 4 gare negli ultimi 5 appuntamenti. In molti, soprattutto dopo l’episodio di Monza, hanno attaccato Vettel e la sua condotta di gara non scevra di errori. E oggi, a Singapore, ci hanno visto l’ennesima riprova di quella critica. In realtà stavolta Seb ha più onori che oneri: anzitutto si è reso protagonista di una brillante partenza e, nella fase centrale del GP, è riuscito a gestire chiurgicamente le gomme Ultrasoft montate al giro 15. La sua monoposto ha percorso 46 giri e 220km con un una mescola che stando ai dati Pirelli sarebbe durata al massimo 20 giri.
Ferrari non all’altezza
La responsabilità principale della disdetta di Singapore è da rintracciare al reparto tecnico. Per la prima volta nella stagione la vettura di Maranello non è stata allineata alla concorrenza: la sconfitta è più bruciante perchè Marina Bay è tradizionalmente una pista rossa. A rincarare la dose ci ha pensato la chiamata dai box con largo anticipo, portando Vettel negli scarichi di Perez. In una sola tornata dietro la Force India la Ferrari ha perso quasi 4″, cedendo posizione a Verstappen e abbandonando ogni velleità di trionfo. Velleità che anche senza errori di circostanza sarebbero state poche o nulla, considerando il passo di Hamilton e della stessa Red Bull.
Il commento del protagonista
“Credo che sia ovvio che quello che abbiamo cercato di fare non abbia funzionato — ha commentato Sebastian — oggi non eravamo abbastanza veloci, non avevamo il passo gara ma all’inizio della corsa abbiamo cercato di essere aggressivi. Poi le cose non hanno funzionato. Ho fatto una gara diversa rispetto agli altri, con delle gomme diverse. Non ero convinto che potessi arrivare alla fine, ma fare un’altra sosta non era un’opzione perché avrei perso troppo tempo. Ci siamo concentrati sul portare la macchina al traguardo. Ovviamente il primo stint è stato percorso a ritmi blandi e Lewis poteva dettare l’andatura, ma se guardate il gap alla fine potete capire come oggi non avevamo il ritmo. Abbiamo provato a conquistare la prima posizione e scappare, ma oggi Lewis era troppo veloce“.
“Weekend difficile”
Il quattro volte campione del mondo ha infine detto la sua sul tentato undercut: “Chiaramente la strategia era quella di andare subito al comando ma non ha funzionato ed è stato un peccato perdere anche la seconda posizione. Da quel momento ho cercato soltanto di badare a mantenere il terzo posto. Non pensavo che ci sarei riuscito e sono rimasto sorpreso nel vedere che Valtteri non riusciva a raggiungermi. Chiaramente non aiuta perdere punti, ma oggi, per il modo in cui abbiamo gareggiato, non c’erano opportunità. Forse non eravamo abbastanza veloci. In questo weekend non abbiamo estratto il massimo dal nostro pacchetto“.