A poche settimane dalla fine della stagione 2017 di Formula Uno, conclusasi con il trionfo di Lewis Hamilton, il quarto della sua carriera, è possibile trarre un primo bilancio. Il britannico, protagonista di una vera e propria cavalcata dopo la pausa estiva, è stato certamente il protagonista indiscusso. C’è stato però chi si è distinto anche per altre caratteristiche, al di là dell’andamento generale della classifica. A sorpresa, infatti, nell’annata da poco passata il numero dei sorpassi risulta infatti dimezzato rispetto a quello del 2016. Le emozioni non sono di sicuro mancate.
L’adrenalina non è mancata
In questa stagione la Ferrari è tornata a essere competitiva per il titolo e sono stati in tanti i tifosi a credere che Sebastian Vettel potesse laurearsi campione del mondo. Un avvenimento atteso da ben dieci anni dai sostenitori del team di Maranello. La cavalcata, praticamente senza errori, compiuta da Lewis Hamilton dopo la pausa estiva, e alcuni problemi tecnici della “Rossa” hanno però impedito che l’obiettivo potesse essere raggiunto.
I momenti emozionanti comunque sono stati numerosi. Nonostante ciò, c’è una statistica che ci dovrebbe fare riflettere. In base a quanto indicato dalla Pirelli, infatti, il numero dei sorpassi effettuati è stato praticamente la metà rispetto al 2016. Escludendo il primo giro e i cambiamenti dovuti a forti problemi meccanici o doppiaggi, quest’anno sono state effettuate in tutto 435 manovre di sorpasso. La media è stata quindi di 21,8 a Gran Premio. Un anno fa si era invece arrivati a quota 866, equivalenti a 41,2 a gara.
Velocità da record
In questa stagione sono state introdotte modifiche regolamentari importanti, a beneficio delle prestazioni dei piloti. A sottolinearlo è Mario Isola, responsabile corse di Pirelli: “La Formula Uno ha introdotto nel 2017 regolamenti tecnici rivoluzionari, che hanno portato le monoposto a diventare le più veloci di sempre. Quindi il nostro obiettivo era quello di realizzare i pneumatici più prestazionali di sempre, più larghi del 25% rispetto ai precedenti per far fronte all’incremento dei carichi e delle velocità in curva e che tuttavia permettessero ai piloti di spingere al massimo da inizio a fine di ogni stint“.
Una situazione messa in evidenza proprio da quanto accaduto praticamente in ogni circuito: “La pole position è stata in media 2,450 secondi più veloce rispetto al 2016, mentre il giro veloce in gara è stato in media inferiore di 2,968 secondi“.
La società italiana è convinta di poter fornire risultati ancora migliori nell’annata al via tra qualche mese: “Nonostante l’incremento dei carichi fino al 35-40% nelle curve più veloci, – prosegue Isola – i nostri pneumatici 2017 hanno raggiunto tutti gli obiettivi prefissati a inizio stagione, con un ottimo livello di affidabilità e costanza nelle prestazioni. Per il 2018 abbiamo sviluppato un pneumatico ancora più veloce, il Pink hypersoft. Ogni mescola sarà di uno step più morbida rispetto allo scorso anno. In futuro questo dovrebbe contribuire ad aumentare ancora di più le velocità e lo spettacolo“.
Battaglieri e determinati
Nonostante il calo dei sorpassi, i colpi di scena non sono mancati. Lance Stroll su Williams è stato uno dei più grintosi: il canadese è riuscito addirittura in grado di guadagnare 36 posizioni solo nel primo giro. Hamilton è invece il pilota con maggior numero di giri veloci (18) e di giri in testa (527). La gara in Azerbaijgian è stata la più impegnativa per i team: ben 41 i pist stop. Solo 18 soste complessive in Austria.
Il più bravo ad attaccare gli avversari è stato Daniel Ricciardo. L’australiano ha realizzato ben 43 sorpassi stagionali, di cui 13 solo in Gran Bretagna. Il campione del mondo ha dimostrato ancora una volta di saper attaccare, ma anche di difendersi al meglio: solo due i sorpassi subiti.