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Formula Uno, l’assetto Rake della Red Bull per mascherare l’Halo

Red Bull

È ormai iniziato il conto alla rovescia in vista della partenza della nuova stagione di Formula Uno, al via dal 25 marzo a Melbourne, e cresce così l’attesa degli appassionati per capire chi potrà succedere al campione del mondo Lewis Hamilton. Gli addetti ai lavori sembrano indicare come favorite per il titolo Mercedes e Ferrari, ma anche la Red Bull non è da scartare a priori. Di questo ne è pienamente convinto un esperto come Enrique Scalabroni, che invita a non sottovalutare le potenzialità della RB14.

Un terzo incomodo all’orizzonte

I team che parteciperanno al Mondiale di Formula Uno stanno scaldando i motori in vista degli impegni ufficiali in cui si proverà a scalzare la leadership della Mercedes, che resiste ormai dal 2014. La Red Bull negli ultimi tempi ha perso lo smalto che aveva fino a qualche stagione fa, ma ora sembra pronta per essere nuovamente competitiva.

Enrique Scalabroni, tecnico con un passato in Williams e in Ferrari, invita quindi a non sottovalutare la scuderia austriaca. Il designer esalta quindi l’ottimo lavoro fatto dai colleghi indicando proprio la Red Bull come la monoposto che lo ha maggiormente esaltato: “Non ho dubbi: si tratta della RB14 – ha detto a Motorsport.com -. Capisco di sorprendere molti con questa mia previsione, ma Adrian Newey credo sia il tecnico che meglio di altri ha risolto il problema delle macchine 2018 che è l’Halo. In troppi hanno sottostimato qual è l’impatto negativo della nuova protezione della testa nelle prestazioni della power unit. Il “diadema” crea delle interferenze importanti sulla presa d’aria del motore e ne limita sensibilmente la potenza“.

Una soluzione innovativa

In questa fase in cui i piloti stanno prendendo contatto con le rispettive monoposto non sono mancate le critiche (una su tutte quella della Mercedes) per l’introduzione dell’Halo, il sistema voluto dalla FIA per proteggere la testa dei piloti.

La Red Bull, secondo Scalabroni, sarebbe la scuderia che è riuscita a trovare la soluzione migliore: “Ho notato che la presa dinamica del motore sporge dall’Halo grazie ad un assetto Rake più estremo. Ora Adrian Newey ha studiato quanto è necessario alzare il retrotreno della macchina per fare in modo che l’airscope del motore non venga influenzato dall’Halo e possa sfruttare la piena potenza disponibile del 6 cilindri Renault“.

L’effetto ingombrante dell’Halo sulla nuova Mercedes (Foto: Motorsport.com=

Il team campione del mondo potrebbe invece soffrire inaspettatamente: “La Mercedes sarà la macchina che più risentirà degli effetti negativi dell’Halo. Ho sentito le dichiarazioni di Toto Wolff dopo lo shakedown di Valtteri Bottas e più o meno scherzando ha detto che l’Halo se potesse lo segherebbe in due. È evidente che i suoi tecnici hanno capito a quale guaio stanno andando incontro...”.

 

Foto immagine in evidenza: Motorsport.com