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Formula Uno, Ross Brawn: “Non vogliamo che la Ferrari se ne vada”

Brawn

Manca ormai pochissimo alla partenza della nuova stagione di Formula Uno, prevista il 25 marzo a Melbourne, tuttavia da settimane una “minaccia incombe” sul Circus: il possibile addio della Ferrari nei prossimi anni. Il patron del “Cavallino” Sergio Marchionne non ha infatti nascosto la contrarietà del team alle misure che Liberty Media vorrebbe introdurre a partire dal 2021 che potrebbero portare a modifiche importanti alle power unit. La scuderia di Maranello si è detta addirittura disposta ad abbandonare la categoria. Ross Brawn, direttore generale della proprietà americana, sembra essere pronto a provare a venire in aiuto alle “Rosse”.

Un gruppo rimasto nel cuore

Ross Brawn è attualmente ai vertici di Liberty Media, la società della Formula Uno, ma non dimentica il suo lungo passato con la Ferrari. Il dirigente vorrebbe quindi provare a fare il possibile per venire incontro alle esigenze del team del “Cavallino”, finora decisamente contrario alle nuove misure che potrebbero essere introdotte dal 2021: “Ho lavorato per loro per dieci anni e li porto ancora nel cuore – ha detto ai microfoni della testata tedesca Auto Motor Und Sport -. La Ferrari è un’icona, spero che troveremo una soluzione che funzionerà per tutti: un grande sport è fantastico per tutti e non vogliamo che la Ferrari se ne vada“.

Nessuna pista privilegiata comunque. Brawn auspica di poter soddisfare tutti i team: “La condizione dovrebbe essere più equa per tutti i partecipanti, Ferrari compresa – prosegue –. Il diritto di veto? Sì, è vero che lo possiede ma da quanto mi risulta non l’hanno mai usato, ma solo ribadito di averlo“.

Sergio Marchionne, uno degli oppositori principali di Liberty Media (Foto: Getty Images)

Un’idea innovativa in cantiere

Liberty Media ha più volte detto di non voler stravolgere la Formula Uno, uno degli ambienti sportivi più legati alla tradizione, bensì di provare ad aumentare la spettacolarità per accontentare gli appassionati.

Brawn ha un modello in testa da perseguire: provare a “imitare” la MotoGp. “Una MotoGP è più lenta di 30 secondi ma sembra incredibilmente veloce. È più importante avere macchine che sembrano buone in grado di competere l’una contro l’altra. Quando piove qualcuno si lamenta dei tempi più lenti di 15 secondi?” – ha concluso.

 

Foto immagine in evidenza: Getty Images