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Formula Uno, Verstappen attacca i commissari poi si scusa

Verstappen

Max Verstappen arriva al Gran Premio del Messico, in programma domenica, con grandi motivazioni e voglia di fare bene. L’olandese vuole riscattarsi dopo quanto accaduto ad Austin dove ha subito una penalizzazione dal quarto al terzo posto per un sorpasso ai danni di Kimi Raikkonen ritenuto non corretto dai commissari. Subito dopo essere venuto a conoscenza della sanzione, il pilota Red Bull si era però scagliato duramente contro uno dei giudici, arrivando addirittura a definirlo “un idiota“. Un comportamento che non era però per niente piaciuto alla sua scuderia. L’olandese pare sia stato quindi caldamente invitato a scusarsi attraverso il suo profilo Instagram.

Un importante dietrofront

Subito dopo la gara di Austin Max Verstappen si era scagliato duramente contro i commissari, rei di averlo penalizzato dopo il sorpasso commesso ai danni di Kimi Raikkonen. La manovra era stata ritenuta non corretta e gli aveva fatto perdere il podio conquistato in pista.

A distanza di qualche giorno dall’accaduto, l’olandese ha deciso però di scusarsi per il linguaggio utilizzato. La sensazione di avere subito un’ingiustizia resta però quasi del tutto intatta: “Ho fatto una grande gara negli Stati Uniti. Avevo un passo grandioso, con la Red Bull siamo stati competitivi per la terza volta di fila. Le mie parole a fine gara? È chiaro che in quel momento la tensione è alta, ma non cambio idea. Mi hanno sottratto il podio ingiustamente. Tutti uscivano dalla pista alla curva 19, hanno parlato di vantaggio illecito solo per me, anche se ai fan quel sorpasso è piaciuto moltissimo”.

Whiting difende la decisione

Charlie Whiting, direttore di gara ad Austin, ritiene che non sia stato commesso alcun errore ai danni dell’olandese. La penalizzazione è quindi ritenuta corretta perché il sorpasso è avvenuto superando con le quattro ruote la linea interna che delimita la pista: “Le accuse di incoerenza sono senza fondamento – ha spiegato – poiché c’è stato un solo caso in cui un pilota ha chiaramente avuto un vantaggio, ed è quello che è stato penalizzato“.

La sanzione è stata quindi inevitabile proprio. La manovra è infatti stata effettuata in modo poco corretto: “Abbiamo visto altri casi – ha proseguito – in cui i piloti usciti di pista hanno perso tempo, o comunque non hanno goduto di alcun vantaggio. Nel caso di Max la sua manovra ha accorciato la distanza percorsa, passando chiaramente oltre la linea bianca, e superando così un avversario. La decisione dei Commissari è stata tecnicamente facile da prendere, ma emotivamente lo è stata un po’ meno, perché tutto doveva essere deciso molto velocemente“.