A Maranello hanno compiuto modifiche importanti a partire dall’assetto organizzativo del team, con la nomina a Team Principal di Mattia Binotto. Una ventata di aria fresca è stata ritenuta necessaria per provare a spezzare l’egemonia della Mercedes e di Lewis Hamilton. Il primo segno a tal proposito era stato lanciato con l’ingaggio di Charles Leclerc al fianco di Sebastian Vettel. L’arrivo del monegasco non ha significato solo l’acquisto di uno dei giovani più talentuosi del panorama automobilistico, ma ha dimostrato la validità del programma sportivo che la casa di Maranello ha istituito nel 2009, la Ferrari Driver Academy. Il primo pilota ad essere ingaggiato in tale organizzazione fu Jules Bianchi, tragicamente deceduto nel 2015 in seguito ad uno sfortunato incidente in Giappone avvenuto 9 mesi prima. Ed è proprio del pilota francese che Leclerc ha parlato recentemente, come riportato da f1grandprix.motorionline.com.
Leclerc ricorda Bianchi: “Proverò a vincere i titoli che lui meritava”
Le aspettative sul giovane monegasco sono alte, la brillante stagione con la Sauber ha dimostrato il talento cristallino di Leclerc, tanto da designarlo come uno dei papabili futuri campione del mondo. A motivare il giovane pilota non sarà solo il fascino di essere alla guida di una monoposto storica e veloce come la Ferrari, ma anche la possibilità di rendere omaggio ad un pilota ed amico come Jules Bianchi. Deceduto nel 2015 in seguito ad un grave incidente avvenuto durante il GP del Giappone di 9 mesi prima, ma mai dimenticato dal paddock della F1: “Se un giorno avrò la possibilità, proverò a fare tutto il possibile per vincere i titoli che lui meritava di vincere. Jules era più grande di me e io spingevo per cercare di batterlo”. Le parole del monegasco evidenziano l’ottimo rapporto che intercorreva tra i due giovani piloti.
Leclerc ed il rapporto con Bianchi: “Era uno di famiglia”
Bianchi fu il primo pilota della Ferrari Driver Academy, istituita nel 2009 con lo scopo di crescere i giovani piloti più promettenti del panorama automobilistico, per poi portarli in F1 con la rossa di Maranello. Leclerc fu ingaggiato nel 2016 e proprio quest’anno è diventato pilota ufficiale della scuderia italiana. Un destino che se non fosse stato per il tragico incidente, avrebbe potuto seguire anche Bianchi. Dalle parole di Leclerc si evince una profonda amicizia nonché una grande stima professionale: “Era estremamente importante per me. Ho bei ricordi di noi due, lui per me è stato più di un mentore, era un amico, era come se fosse la mia famiglia”.