Dovevano essere le favorite ed il risultato dà ragione al pronostico, ma nei fatti il Gran Premio d’Ungheria è stata una gara combattuta, sofferta, tesa. Le Rosse centrano una partenza perfetta, con un Raikkonen che quasi sfila il compagno Vettel sull’esterno per proteggerlo. Dietro di loro è bagarre: Verstappen si inserisce a cannone tra le Mercedes, centrando in pieno l’altro pilota Red Bull Daniel Ricciardo, che pure si era reso protagonista di un ottimo scatto dalla griglia. Per il contatto Ricciardo è stato costretto ad abbandonare la gara al primo giro.
La superiorità delle Ferrari
Durante la prima metà di gara Seb e Kimi hanno preso il largo, battendo un passo di gara inferiore di mezzo secondo alle Frecce Argento che precedevano. Poco prima della lotteria dei pit stop Vettel segnava un secondo e mezzo di vantaggio su Raikkonen, quattro su Bottas in terza posizione e una decina su di un Hamilton piuttosto imbambolato. Fino alla sua sosta Lewis è rimasto dietro alla Red Bull di Max Verstappen, che lo aveva sorpassato in partenza.
L’inconveniente
Poi, però, il calvario: Vettel accusa dei problemi allo sterzo – come dichiarerà sia in team radio sia nelle interviste post-gara -, il quale si è spostato lateralmente a sinistra obbligandolo ad incrociare le mani nelle curve a sinistra, fortunatamente poche all’Hungaroring. Dal muretto saetta la voce degli ingegneri: “Non prendere i cordoli, evitali ad ogni costo“. Un prezzo che il ferrarista ha pagato perdendo terreno prezioso dalle Mercedes. A 20 giri dal termine Bottas fa passare Hamilton per un’ordine di scuderia – nel frattempo ripresosi grandiosamente con le nuove gomme soft -: l’inglese tre volte campione del mondo si porta a soli due secondi da Vettel, braccando da vicino Raikkonen, in quel momento secondo.
“Kimi Raikkonen come un vichingo”
La cavalcata di Hamilton non ha però lieto fine. Troppo forti le Ferrari, perfino più forti degli inconvenienti. “Raikkonen ha fatto un lavoro grandioso” le parole dell’ad Sergio Marchionne sotto il palco in festa. Dopo lo scivolone di Silverstone, la Rossa si riprende alla grande. Il finlandese probabilmente avrebbe potuto vincere il GP, ma ha preferito proteggere il compagno in lizza per il titolo iridato: “Ha difeso Vettel come solo un vichingo poteva fare“, il commento del team principal Maurizio Arrivabene. Da sottolineare il fair play di Hamilton che sul rettilineo finale cede la posizione al compagno Bottas, che a sua volta l’aveva fatto passare per andare all’arrembaggio delle Ferrari e il giro veloce segnato da Fernando Alonso all’ultimo giro.
Un trionfo di squadra
Si tratta della 83esima doppietta della Ferrari ed il 46esimo successo di Sebastian Vettel, che si porta a +14 su Hamilton in classifica Piloti. Ma è un trionfo di squadra, come ha sottolineato anche il coordinatore ingegneri Jock Clear, che con un cristallino italiano ha esultato: “Una sola parola. Fantastico“. L’ordine di arrivo: 1. Vettel, 2. Raikkonen, 3. Bottas, 4. Hamilton, 5. Verstappen.