La stagione 2018 entra nel vivo. Il Gran Premio di domenica a Singapore si presenta poi come un importante giro di boa per il mondiale piloti, con Lewis Hamilton che conserva 30 punti di vantaggio su Sebastian Vettel dopo il disastroso appuntamento di Monza. Un vantaggio che la Mercedes potrebbe limitarsi a gestire a soli 7 round dal termine del campionato, anziché rischiare nel tentativo di incrementarlo. Le gare rimanenti, ad ogni modo, sembrano essere sulla carta ad appannaggio delle Ferrari.
Sempre sull’attenti
Lewis Hamilton non è però uno sprovveduto. Sa benissimo come 30 punti non siano abbastanza per assicurarsi il titolo, soprattutto contro Vettel e questa Ferrari che si sta rivelando superiore alle aspettative: “Siamo stati uno o due step al di sotto, e abbiamo chiuso davanti. È una sensazione di orgoglio. E credo che sia questo che sprona tutti. Ci sono ancora sette gare e credetemi, non stiamo affatto dormendo sugli allori. Sappiamo di dover lavorare ancora più sodo di loro per ricucire il gap o per assicurarci di trovare risultati come questo più spesso”. Il quattro volte campione del mondo ha poi ammesso come tutti all’interno del team siano sottoposti a una pressione altissima, la prima volta dall’avvento dell’ibrido: “La tensione è palpabile e nessuno può evitarla. Per le persone che guardano è molto difficile capire cosa proviamo. La pressione è la più elevata che ricordi, ed è quella che ti imponi per il successo, per le paure, e per le persone che dipendono da te, che sono tante…”.
Gestire la pressione: il segreto della vittora a Monza
Hamilton ha poi ammesso che in un campionato così combattuto l’unica soluzione per vincere il titolo è saper gestire la pressione, affrontando una gara alla volta: “Non voglio parlare di ciò che sarebbe potuto accadere, voglio correre gara per gara e poi pensarci. La pressione è così forte che l’unica cosa che posso fare è portare a casa il risultato ogni fine settimana: posso solo dire che sto estraendo molto di più dalla macchina, ma di sicuro in queste ultime tre gare, non abbiamo davvero avuto la vettura più forte. Ogni fine settimana si tratta di trovare quell’equilibrio tra non essere troppo aggressivi e fare errori. A volte lo fai fin troppo bene, altre no”. Il campione inglese ha infine sottolineato come questa gestione gli abbia permesso di vincere a Monza: “A Monza mi sono detto ‘non voglio andare via pensando di non aver fatto il massimo’. Mi è piaciuta tantissimo la lotta ruota a ruota con Kimi ed è la parte che preferisco delle corse”.