Partito decisamente in sordina, mai così poco proficuo dall’era ibrida, il mondiale di Lewis Hamilton ha subito una brusca e violenta virata in positivo con i successi consecutivi di Baku e del Montmelò. Adesso, però, l’inglese quattro volte campione del mondo viene travolto da una bufera mediatica che si colloca vicino a tutte le polemiche che riguardano da vicino Formula Uno e Liberty Media. Il fatto è che il Circus è tenuto in ostaggio da una bomba ad orologeria che scadrà nel 2021, quando verrà meno il Patto della Concordia e il regolamento tecnico verrà visceralmente rivoluzionato con le nuove norme, più o meno conosciute, volute da Chase Carey e Ross Brawn.
Galeotto fu il rinnovo
Il mercato dei piloti, sensibile alla più minima oscillazione di aria e power unit, non poteva non essere condizionato da questo. Su Hamilton, al momento, pende un contratto in scadenza a fine anno con Mercedes: l’inglese è legato alla scuderia tedesca sin da quando aveva 13 anni. Si può dire che Hamilton sia in fondo il prodotto di un investimento a lungo termine, di tempi e risorse, della casa di Stoccarda, e per questa ragione il buonsenso ci suggerisce che sia solo questione di settimane affinché il pilota di Stevenage non firmi il rinnovo.
Lo scetticismo dei media locali
Eppure alcuni media britannici insistono sull’indiscrezione per cui Hamilton stia pretendendo dalla Scuderia che l’ha allevato un ingaggio “stellare e mai visto nella storia della Formula Uno“. Per qualcun altro il ritardo dell’inglese sarebbe da imputare al fatto che questi non sia certo di voler continuare la propria carriera motoristica, appendendo il casco al chiodo dopo aver eventualmente ottenuto il quinto titolo iridato e preferendo, in questo modo, dedicarsi alle proprie attività fuori dal paddock sulla scorta del percorso intrapreso dal suo ex compagno di team Nico Rosberg.
Il tarlo di Hill, la replica di Lauda
A confermare uno stallo anomalo delle trattative la dichiarazione rilasciata dal campione del mondo di F1 1996 Damon Hill, il quale, confidandosi al Sun, ha affermato: “Secondo me Hamilton sta solo tenendo un po’ sulle spine la Mercedes. Ma mi chiedo se dietro a questo protrarsi della trattativa ci sia la possibilità di ritirarsi a fine stagione. Quando corri in F1 a lungo non vedi l’ora di poter respirare un po’ di libertà al di fuori dai paddock“. Tonante e puntuale, la smentita di Niki Lauda, patron della scuderia Mercedes: “Lewis è un pilota vincente e non c’è nulla di più redditizio del successo. Il ritardo è dovuto al negoziato“.
Mercedes nei guai?
La volpe austriaca non sarebbe nuova a proclami emessi unicamente per placare le acque e raffreddare il clima. Ma se effettivamente ci sarebbero problemi con Hamilton e il suo rinnovo, la Mercedes si troverebbe in grande difficoltà sul fronte piloti, con un Ricciardo sempre più rivolto a Maranello con subliminali messaggi d’amore tra l’australiano, Vettel e Marchionne. Bottas è veloce, costante e preciso nell’elaborazione del setup, ma non sembra affatto esser munito di quel quid da campione di razza. Un quid indubbiamente proprio di Hamilton. Perché, diciamocelo, la F1 avrebbe solo da perderci dall’addio di un’icona come Lewis.