Si era definito come Mohammad Alì dopo la magica pole di ieri: dichiarazione, strana a dir poco, quanto mai profetica considerando il peso fatidico che la stoccata del sabato ha avuto nell’economia del Gran Premio di Singapore. Hamilton parte bene, gestisce le prime fasi di gara e amministra il vantaggio fino alla bandiera a scacchi. Con stile, passione, carisma Lewis si prende la 69esima vittoria in carriera e la settima stagionale, ringraziando la Ferrari per un passo falso a metà tra una strategia confusionaria e la SF71H che, per la prima volta in questo 2018, è sembrata fuori dalla partita per il gradino più alto. Brilla anche Max Verstappen, che pure scattava dalla prima fila, vittima di un arrembante Sebastian Vettel al giro uno ma concreto nel riprendersi la posizione al secondo stint. Per Maranello il sogno iridato si allontana: fluttua a 40 il vantaggio di Lewis su Seb a 6 gare dal termine.
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— Formula 1 (@F1) 16 settembre 2018
La solita Safety
Tradizione rispettata in quel di Marina Bay. Qui non si è mai corso senza l’ingresso di una Safety Car, in pista stavolta al giro uno, quando alla prima curva Perez ha maliziosamente stretto il compagno Ocon alle barriere, inducendolo al ritiro. Hamilton fugge nei primi metri, Vettel dal lato gommato attacca immediatamente Verstappen, che chiude inizialmente la porta ma viene poi beffato al secondo rettilineo, in balìa di una maggiore velocità di punta della monoposto in rosso. Sorpasso quanto mai tempestivo, giunto esattamente un secondo prima al regime di Safety. Alla ripartenza la Mercedes strappa bene ma Vettel e Verstappen rimangono agganciati, fluttuando attorno al 1″ – 1″5 di gap.
Azzardo di Maranello
Al giro 15 richiamano con largo anticipo Vettel ai box, nel tentativo di cercare un undercut sul leader Hamilton. Dal muretto gli montano pneumatici Ultrasoft, aggressivi ma più usuranti, ma Seb fuoriesce dietro Perez e vi rimane dietro per tutto un giro. Qui la domenica del ferrarista si condiziona irreversibilmente perchè dietro la Force India Vettel perde quasi 4″. Verstappen ne approfitta, pit-stop veloce e rientra affiancato alla Ferrari #5. La traiettoria migliore lo lancia però davanti, riacciuffando quel secondo posto perso allo start. Di lì in poi, una parata trionfale di Hamilton, senza qualcuno ad impensierirlo. Verstappen cercherà fino alla fine di rispondere al passo gara dell’inglese ma ogni sforzo risulterà vano. Spentissimo Vettel, penalizzato da una decisione sbagliata dei suoi tecnici e incapace di rispondere psicologicamente e con grinta ad un momento di difficoltà.
Ordine di arrivo:
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