Hamilton, vittoria con polemica a Baku: si scaglia contro Vettel

Hamilton, vittoria con polemica a Baku: si scaglia contro Vettel

Lewis Hamilton ha ottenuto un successo più che importante in Azerbaijan, il primo della stagione, ma tanto è bastato per tornare in testa al Mondiale. Il britannico, però, non sembra riuscire a fare a meno di discutere con il “rivale” numero uno per il titolo, Sebastian Vettel, quando si tratta di gareggiare sulla pista di Baku. Anche questa volta, come un anno fa quando le polemiche erano sorte per la “ruotata” del ferrarista, il campione del mondo ha finito per accusare il tedesco per il suo comportamento. Ora il pilota della Mercedes ha intenzione di discutere dell’accaduto con la Direzione Corse.

Hamilton-Vettel: polemica servita a Baku

Il Mondiale di Formula Uno 2018 dopo l’ultima gara disputata in Azerbaijan ha un nuovo leader: Lewis Hamilton. Non si tratta certo di una novità visto che il britannico è il detentore del titolo, ma finora il pilota della Mercedes aveva deluso le aspettative e non era ancora riuscito a piazzarsi ancora una volta davanti a tutti.

Nonostante la gioia per il successo, non tutto è andato per il verso giusto. Il campione del mondo, infatti, non ha del tutto gradito il comportamento tenuto da Sebastian Vettel in regime di safety car. Il tedesco, secondo la ricostruzione, avrebbe infatti accelerato e frenato più volte in un brevissimo frangente di tempo soprattutto poco prima della ripartenza. Il suo obiettivo sarebbe stato uno solo: cercare di sorprendere i due colleghi al volante delle monoposto delle Frecce d’Argento.

Nessuna intenzione di lasciar correre

Tutto dimenticato grazie alla vittoria? Niente di più sbagliato. Il britannico, al termine della corsa, ha infatti annunciato l’intenzione di discutere di quanto accaduto in pista con la Direzione Corse. “Parlerò con Charlie (Whiting, direttore corse e responsabile sicurezza FIA) in Spagna perchè non è permesso, durante un regime di safety car, accelerare e frenare per quattro volte consecutive. Non è permesso ingannare il pilota che ti sta dietro in questo modo. Esiste una regola che impone un determinato comportamento e se non ci fosse faremmo tutti in quella maniera, creando anche un pericolo. Ha fatto la stessa identica cosa in Australia e per poco non gli finivo addosso”.

L’intenzione del britannico è quella di chiarire il pensiero dei commissari. Si vuole evitare che episodi di questo tipo possano ripetersi e mettere a rischio i piloti: “Purtroppo si è creato un precedente perché chi sta davanti, adesso, avrà la possibilità di tenere questo comportamento. Hanno giustificato il loro mancato intervento col fatto che tutti agivano in quel modo, ma ovviamente era un effetto a cascata. Se il primo esegue certe manovre, tutti dietro sono costretti ad allinearsi. Voglio capire se parliamo di una mossa consentita e se in futuro dovrò adattarmi a una situazione di questo tipo” – ha concluso.

 

Foto immagine in evidenza: Formula1.com