L’inizio di stagione della Ferrari è stato certamente al di sotto delle aspettative e a tre gare dal via la scuderia di Maranello non ha ancora ottenuto una vittoria. L’affidabilità della monoposto sembra essere il problema principale, come è apparso evidente in Bahrain, dove Charles Leclerc ha dominato per gran parte della gara ma è poi stato costretto ad “accontentarsi” di un terzo posto per un problema riscontrato alla sua vettura. Nei rettilinei la situazione della “Rossa” sembra essere migliore, soprattutto per merito del carburante: Chris Horner, team principal della Red Bull aveva inizialmente avanzato qualche dubbio sulla regolarità, ma è poi arrivata una sua parziale retromarcia.
Il sospetto poi il dietrofront
“Il carburante nel garage della Ferrari odora di succo di pompelmo”, aveva detto Chris Horner, team principal della Red Bull ai microfoni di Auto Motor und Sport. Il dirigente si era soffermato anche su alcune particolarità della sostanza, che avrebbe permesso di migliorare in modo sensibile le prestazioni della “Rossa” sui rettilinei. L’idea che si era diffusa faceva ipotizzare qualcosa di davvero innovativo da parte di Shell, in grado di garantire un vantaggio di potenza di circa 40 cavalli.
Ora, però, Horner, forse resosi conto di avere fatto un’affermazione non così “innocente” arriva a fare una parziale marcia indietro nel suo pensiero. “La Ferrari sta facendo un buon lavoro perché sul dritto è indiscutibilmente la più veloce. E ovviamente il carburante fa parte di questa prestazione…”.
Insomma, la benzina utilizzata non avrebbe comunque proprietà contrarie al regolamento approvato dalla FIA.
Obiettivo migliorare le prestazioni
L’affidabilità della monoposto e il pilota hanno certamente un ruolo importante per riuscire a ottenere risultati importanti nella moderna Formula Uno, ma non si può prescindere dal carburante. Su questo Horner sembra avere le idee chiare e ha così intenzione di continuare a lavorare su questo aspetto: “Anche la ExxonMobil sta cercando di darci dei vantaggi per quanto ci riguarda e sta lavorando molto duramente in collaborazione con la Honda. Quella della benzina è un’area d’interesse per lo sviluppo delle prestazioni“.
Un concetto che recentemente era stato confermato anche dalla stessa Shell: nel 2018, come confermato dalla stessa società, la sua benzina aveva contributo al 21% dei guadagni prestazionali del motore Ferrari.
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