Alla vigilia del Gran Premio del Belgio di ieri tutti si aspettavano una lotta serratissima tra i due contendenti al titolo. La gara entrerà però nella storia non tanto per il grande sorpasso di Vettel su Hamilton al rettilineo del Kemmel, ma per il grave incidente in curva 1 tra Hulkenberg, Alonso e Leclerc. Per questo incidente il pilota tedesco della Renault, che si è assunto tutte le responsabilità dell’accaduto, è stato severamente punito dai commissari sportivi. La penalità inflitta parla di 10 posizioni in meno sulla griglia di partenza a Monza e 3 punti decurtati dalla patente.
Le dinamiche dell’incidente
Si spengono i semafori e le auto scattano dalle proprie piazzole. Dopo pochi secondi si assiste alla McLaren di Fernando Alonso che letteralmente decolla e atterra sulla Sauber di Charles Leclerc. Ma come è possibile? Le ricostruzioni è le telecamere on-board mostrano chiaramente come Niko Hulkenberg abbia totalmente mancato il riferimento per la frenata, bloccando le ruote anteriori. Successivamente la Renault senza controllo ha colpito violentemente la McLaren arancione del campione spagnolo, spingendola contro la Sauber-AlfaRomeo del pilota monegasco che ha funzionato come rampa. La McLaren ha poi inavvertitamente colpito la Red Bull di Daniel Ricciardo, spezzandogli completamente l’ala posteriore, che a sua volta ha colpito la Ferrari di Raikkonen danneggiandola in maniera irreparabile. Nel caos dell’incidente va segnalata però l’effettiva utilità dell’halo, il quale ha impedito alla monoposto di Alonso di colpire la testa di Leclerc.
Bottas il graziato
Se mentre i commissari sono stati, giustamente, duri con Niko Hulkenberg lo stesso non si può dire di Valterri Bottas. Il pilota finlandese al via ha tamponato la Williams del russo Sirotkin, danneggiando il fondo al russo e la sua ala anteriore. I commissari però al posto di concentrarsi sulle auto ancora in gara, come appunto Bottas, hanno preferito spostare la propria attenzione su Hulkenberg solamente. La penalità è poi arrivata ma a fine gara, 5 miseri secondi, ovvero quando il finlandese aveva già agguantato il quarto posto con un grande distacco su Sergio Perez.
