Iannone, addio amaro alla Suzuki: “Tutte le colpe erano mie”

Iannone, addio amaro alla Suzuki: “Tutte le colpe erano mie”

Le strade di Andrea Iannone e della Suzuki sono ormai pronte a separarsi. Il pilota, pur essendo consapevole di non essere riuscito a dare il massimo in sella alla moto giapponese, fino a qualche tempo fa sperava in un possibile ripensamento da parte del team, ma così non è stato. La scuderia ha già comunicato l’intenzione di non rinnovare il contratto del 28enne pochi giorni fa, ma lui non l’ha certamente presa bene. Nonostante la delusione, il centauro di Vasto è pronto a dare il massimo nelle prossime gare. È lui stesso a rivelare chi lo sostituirà: Joan Mir.

Un addio che fa rumore

L’appuntamento del Mugello è da sempre una delle gare a cui i piloti italiani tengono maggiormente, desiderosi di dare il massimo davanti a un pubblico pronto a stringersi a loro in un lungo abbraccio. Lo stato d’animo con cui Andrea Iannone si avvicina a questa gara non è però dei migliori: la Suzuki gli ha infatti comunicato l’intenzione di interrompere il rapporto a fine stagione.

È lui stesso a rivelarlo in conferenza stampa non senza un tono di amarezza: “Penso che il mio contratto con la Suzuki non verrà prolungato, nel senso che si interromperà alla fine di quest’anno – ha raccontato -. Avremo vissuto due anni positivi che ci hanno fatto crescere, a loro nella moto, a me come persona. E in ogni caso abbiamo ancora tutta questa stagione davanti e cercheremo di dare il nostro meglio…“.

Nonostante la delusione, lui punta a concludere al meglio l’annata con il massimo della professionalità: “Non ci sarà niente di diverso. Sarò un pilota Suzuki fino alla fine dell’anno. Adesso siamo in un momento positivo, perché ci sono state fasi molto, ma molto peggiori nelle quali siamo riusciti a stare insieme. Adesso l’obiettivo è sfruttare al massimo il potenziale della moto…”.

Il podio di Austin, uno dei momenti più felici della stagione (Foto: GPone.com)

L’assunzione delle responsabilità

Le critiche arrivate negli ultimi mesi da parte di chi lo riteneva poco professionale e distratto dalla sua vita privata sembrano però essere servite. Iannone è davvero maturato e non esita a riconoscere cosa non abbia funzionato al meglio: “Mi dispiace che l’anno scorso, quando non andavamo, tutte le colpe erano date al sottoscritto, poi è venuto fuori che era la moto che non era all’’altezza di competere per le posizioni alle quali ambivamo. Tant’è che quando la moto è cresciuta non ci abbiamo messo molto tempo a fare dei risultati importanti. In Suzuki ci sono io a fare lo sviluppo, quest’anno è arrivato un team satellite con Guintoli, ma prima non esisteva. Il mio compagno di squadra l’anno scorso ha avuto tanti infortuni per cui ha saltato tante gare. La MotoGP di oggi non è affatto facile quando ti confronti con otto Ducati in pista, cinque Honda e quattro Yamaha“.

Credits: MotoGP Twitter

A sorpresa, Andrea trova una similitudine tra la sua situazione e quella di un altro pilota che sta per cambiare scuderia: Jorge Lorenzo. “Lui è molto più campione di me, questo è indiscutibile. Diciamo che per lui il problema è sempre stato la moto, mentre dalla mia parte il problema sono sempre stato io e mai la moto. A similitudine è che abbiamo fatto cag… tutti e due: ma la differenza è che, alla Ducati, Dovizioso ha vinto con la stessa moto sei gare, mentre di qua il problema ero io, anche se la moto non vinceva con nessuno“.

 

Foto immagine in evidenza: Getty Images