Sono trascorsi ormai poco più di due mesi dall’incidente in cui ha perso la vita Nicky Hayden, pilota Superbike che si è dovuto arrendere dopo cinque giorni di agonia alle terribili lesioni riportate. Il clamore del momento si è decisamente attenuato nell’ultimo periodo, ma familiari e fan dell’americano desiderano ancora capire cosa sia davvero successo. “Kentucky Kid” è infatti stato investito da un’auto mentre si stava allenando in bicicletta, come aveva fatto molte altre volte, ma la dinamica dei fatti non è ancora del tutto chiara.
Il perito chiede altro tempo
Era atteso per il 18 luglio il lavoro effettuato dalla Procura di Rimini per ricostruire nel dettaglio cosa sia accaduto lo scorso 17 maggio all’incrocio tra via Ca Raffaelli e via Tavoleto, il luogo dell’incidente in cui ha poi perso la vita dopo una lunga agonia Nicky Hayden.
Il perito incaricato ha però chiesto altro tempo per poter avere maggiori certezze sulla dinamica: il pilota si stava allenando in sella alla sua bicicletta quando all’improvviso una Peugeot 206 condotta da un 30enne operaio di Morciano ha incrociato la sua strada, facendolo cadere in modo pesante sull’asfalto.
Non sembrano esserci dubbi sul mancato rispetto dello stop da parte dello statunitense, ma si indaga ancora sulla velocità dell’automobile. Sono in molti a ritenere che il conducente viaggiasse a più di 50 km/h, il limite massimo consentito in quel tratto di strada. Se questo dovesse essere chiarito le sorti del giovane emiliano potrebbero inevitabilmente cambiare.
Incidente Hayden: il video sarà studiato nel dettaglio
Ormai da qualche tempo la Procura di Rimini, che si sta occupando delle indagini, è in possesso di un video in cui viene ripreso il terribile impatto. Le responsabilità dell’accaduto potranno essere chiarite solo attraverso il lavoro del perito, Orlando Omicini, che vanta un’esperienza trentennale nella Polizia Stradale oltre a essere stato uno dei componenti del Comando Ufficio Incidenti della sezione provinciale di Rimini.
Al momento gli inquirenti hanno preferito non sbilanciarsi sul momento in cui potranno presentare l’esito del proprio lavoro. In questi casi la proroga concessa è di 60 giorni. Una volta compiuta questa fase, i periti di parte nominati dalla difesa di Nicky Hayden e dalla difesa dell’automobilista e dell’assicurazione potranno verificare nel dettaglio il risultato della ricerca.