“L’India è povera”, Wolff scende in campo in difesa di Hamilton

“L’India è povera”, Wolff scende in campo in difesa di Hamilton

Lewis Hamilton è certamente un personaggio che fa discutere non solo per i grandi risultati ottenuti in pista, ma anche perché è spesso protagonista di atteggiamenti anticonformisti. Nelle ultime ore non sono mancate le critiche ai danni del campione del mondo per un’intervista in cui è arrivato a parlare in modo non del tutto positivo della sua esperienza in India. Non è tardato ad arrivare un chiarimento da parte del pilota via Twitter. Anche Toto Wolff, team principal della scuderia, lo difende.

Una località affascinante ma particolare

In questi anni il calendario di Formula Uno si è rinnovato con la presenza di tappe inusuali gli amanti della tradizione su volere dell’ex patron Bernie Ecclestone. Piuttosto breve però è stata la permanenza del Circus in India, dove si è fatto tappa solo dal 2011 al 2013. Giusto il tempo però anche per i piloti per farsi un’idea su un’area del mondo che affascina molti.

Giusto pochi giorni fa Lewis Hamilton in un’intervista alla BBC si è lasciato andare a un commento su quel Paese che ha raccolto parecchie perplessità: “In passato siamo stati in India, il che è strano trattandosi di un Paese povero, ma alla fine in mezzo al nulla era apparsa una pista grandiosa e bella – aveva detto il campione del mondo -. Sinceramente affrontai quella corsa con un conflitto interiore“- Proprio quest’ultima frase aveva raccolto le critiche maggiori.

Il chiarimento immediato

Successivamente è stato proprio il britannico a fare dietrofront e a chiarire meglio la sua posizione con un post sul suo profilo Twitter: “Ho notato che alcune persone sono rimaste offese – si legge -. Prima di tutto l’India è uno dei posti più pittoreschi al mondo e con una cultura incredibile. Successivamente in ogni occasione in cui l’ho visitato ho trascorso momenti incredibili. Ciò nonostante, se da un lato sta crescendo con molta rapidità, vi sono anche molti poveri. In mio riferimento al sentirmi strano quando ci correvo era dunque indirizzato al contrasto tra il passare in mezzo a persone senza casa e l’opulenza del circuito”. 

 

Il campione del mondo ha voluto nello specifico soffermarsi sulla situazione in cui versa gran parte della popolazione in India: “Sono stati spesi centinaia di milioni per quel tracciato che non viene mai usato – continua -. Forse era più proficuo utilizzare il denaro per le scuole o le abitazioni. Ricordo che negli anni del GP nessuno veniva perché era troppo costoso o comunque non interessava a nessuno, sebbene abbia incontrato alcuni tifosi straordinari“.

A prendere le difese del pilota è stato anche Toto Wolff, team principal della Mercedes: “Ancora una volta è incredibile per me come il significato delle parole di Lewis venga preso fuori dal contesto in questo modo”– ha dichiarato in una nota su Twitter –. Ha parlato con empatia per l’India e il contrasto doloroso tra ricchezza e povertà che affrontiamo viaggiando per il mondo come ambasciatori sportivi. Non ha criticato la nazione e le sue parole erano quelle di un premuroso e stimato campione. L’unica colpa qui ricade sulle persone che hanno interamente distorto le sue parole attribuendo loro un significato completamente diverso”.

Foto Twitter