Una carriera da predestinato. Jack Miller è uno dei piloti più giovani della MotoGP ed è inoltre uno dei pochi a poter vantare di aver fatto il doppio salto Moto3/MotoGP, dopo aver vinto il campionato di classe con la KTM. Ad aver puntato su di lui è stata la Honda, dapprima attraverso il team Lucio Cecchinello Racing e dal 2016 via team Marc VDS, che per la prossima stagione ha già promosso nella massima serie Franco Morbidelli. Poteva essere un idillio, anche per merito dei risultati in crescendo. Tuttavia, la rottura tra Miller e la HRC è molto più che una possibilità .
Miller, un rinnovo discusso
Il motivo della rottura tra la Honda e Miller è lo scontro sul rinnovo contrattuale. I vertici giapponesi hanno mal digerito la richiesta di Miller di trattare il rinnovo direttamente con HRC (provando così un futuro da ufficiale), preferendo che l’australiano mantenesse i rapporti burocratici e contrattuali direttamente con il team Marc VDS. Detto, sfatto. Aki Ajo, l’agente di Miller, ha bussato a varie porte, trovando pronta la Ducati, che già aveva espresso interesse per il pilota di Townsville, anche attraverso le parole del Team Principal Gigi Dall’Igna. Tuttavia, le possibilità di un approdo in quel di Borgo Panigale erano basse, tenendo anche conto delle richieste economiche esose dell’entourage di “Jackass”. Il riavvicinamento ed imminente approdo è coinciso infatti con un considerevole calo delle delle pretese, necessario per ottemperare al desiderato cambio d’aria.
Jack Miller prenderebbe il posto di Scott Redding, protagonista di una stagione parecchio sottotono in quel della scuderia satellite OCTO Ducati Pramac, team “juniores” della casa di Borgo Panigale. Ad affiancarlo ci sarà sempre Danilo Petrucci, al quale però verrà assegnata una Desmosedici GP18 del tutto simile a quelle che avranno in dotazione Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso. Per Miller, assetato di risultati quanto di esperienza, un periodo di ambientamento sulla “futura vecchia” GP17 non potrà che servire.