Ci avevano promesso una gara esplosiva ma nessuno aveva pensato a quanto abbiamo poi assistito. Vince, trionfa Marc Marquez, alla seconda vittoria consecutiva dopo il dominio di Austin. A metà gara prende e se ne va, lasciando lì a distanza di sicurezza le Ducati di Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso ed il compagno di scuderia Dani Pedrosa. Lorenzo, Dovizioso, Pedrosa, un trio storico protagonista di una storica carambola: a 7 giri dalla fine Dovi attacca il Porfuera ma in staccata va lungo, quindi Lorenzo — pure un po’ largo — chiude la traiettoria per riprendersi la posizione, non accorgendosi di Pedrosa che, da dietro, si è inserito in velocità . I due spagnoli si toccano, con il più minuto che vien sbalzato via in high side mentre la Ducati numero 99 si allarga schiantandosi sulla gemella. Dall’Igna & co. si mangiano le mani: era una ghiotta occasione per piazzare i suoi pupilli nelle parti alte della classifica. Dovizioso a Jerez non ha mai guidato così, e nel sabato le Ducati non erano state performanti. Sarebbero stati punti più che preziosi, considerando che alla vigilia dell’appuntamento la scuderia di Borgo Panigale doveva difendersi e, invece, si era pressoché assicurata secondo e terzo posto.
Terzo posto infiammato
Di lì in poi la corsa si è animata nella lotta per la terza piazza, mentre Johann Zarco, che prima dell’incidente si trovava staccato in quinta posizione, ha ben amministrato un lauto vantaggio nei riguardi dei diretti inseguitori. A giocarsi il gradino più basso del podio Danilo Petrucci, Andrea Iannone, reduce da un buon weekend sciupato da una sbagliata scelta di mescola in gara, Jack Millar e Valentino Rossi, in grandissima difficoltà sul tracciato iberico. Nonostante una buona partenza, infatti, il ritmo del Dottore era lontanissimo dai primi, inferiore quasi di mezzo secondo a giro.
L’epilogo
Non a caso, a 4 giri dal termine, Valentino si è un po’ staccato da Petrucci e Iannone, ritornando con esperienza per le ultime tornate dopo aver sorpassato Millar. All’ultimo giro si è perfino agganciato ai primi due, ma era troppo tardi: Iannone a quel punto aveva già infilato Petrucci ai -2 ed è stato bravo ad allungare quel tanto da scongiurare gli assalti della Ducati Pramac. Ottima performance dell’abruzzese, il quale conduce la sua Suzuki al secondo podio consecutivo dopo il mezzo miracolo di Austin giunto, in questa occasione, da una ancora più rocambolesca performance. Mondiale adesso comandato da Marquez con 70 punti, davanti a Zarco (-12), Vinales (-20), Iannone (-23), Dovizioso (-24), Rossi (-30).