La stagione 2018 di Formula Uno prosegue in maniera inesorabile, ma lo “spettro 2021” sembra essere dietro l’angolo e continua a tenere con il fiato sospeso addetti ai lavori e organizzatori. Liberty Media continua a essere intenzionata a introdurre le modifiche annunciate da tempo, ma i team più importanti non hanno nascosto la propria contrarietà. Dopo la Ferrari, che si è detta disposta ad abbandonare il Circus in caso di mancato passo indietro, è la Mercedes ad aggiungersi al coro. Niky Lauda, oggi dirigente delle Frecce d’argento, ha confermato la volontà di un possibile addio della sua scuderia.
La Mercedes spaventa il Circus
La Mercedes, che conquista il titolo costruttori in modo ininterrotto dal 2014, non può che avere un ruolo importante in Formula Uno. Proprio per questo l’opinione di una scuderia così importante non può che essere tenuta in seria considerazione.
Niky Lauda, responsabile dei rapporti con il board della casa tedesca, non ha quindi esitato a esprimere la contrarietà del team ai possibili cambiamenti voluti da Liberty Media per il 2021: “Potrebbe capitare che una tra Ferrari e Mercedes possano uscire, se si prenderà una direzione completamente sbagliata” – ha detto ai microfoni dell’emittente tedesca RTL. Una “minaccia” che non può che preoccupare la proprietà americana del Circus. Un’eventuale assenza delle Frecce d’argento sarebbe un vuoto importante che contribuirebbe a far perdere appeal a uno sport così amato.
Tante le cose che non vanno
A Lauda, sin da quando era lui a correre in pista, la personalità non è mai mancata. Il dirigente non si è quindi fermato qui con le critiche e non si è nascosto nel dire la sua nemmeno sui due aspetti che tanto hanno fatto discutere negli ultimi mesi: l’introduzione dell’Halo e l’addio alle Grid Girls.
Due cambiamenti che hanno tutt’altro che generato gradimento tra gli addetti ai lavori: “L’Halo è la cosa peggiore mai realizzata in Formula 1 – continua -. Non capisco il motivo per cui le ragazze siano state abolite, gli americani sembrano pensare che debbano inseguire il movimento #MeToo“.
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