È stata la notizia della settimana, e non poteva essere altrimenti. Lo scambio di sedili tra Leclerc e Raikkonen ha stupito non solo le persone all’interno del paddock, ma anche gli stessi interessati. Il giovane monegasco tuttora stenta infatti a credere di aver realizzato il sogno di una vita, ritrovandosi al volante della Ferrari nel 2019. Un sedile meritato grazie ad ottimi risultati nelle prime gare della stagione, con l’apice raggiunto nel Gran Premio di Baku.
In Ferrari per vincere
Dopo l’annuncio in settimana, ieri Charles Leclerc è stato sotto la lente di ingrandimento dei media di tutto il mondo. Il giovane monegasco si è mostrato subito concentratissimo e con le idee ben chiare sul suo futuro, affermando di voler puntare al mondiale se l’auto 2019 sarà competitiva: “È difficile parlarne adesso, ma il mio obiettivo sarà quello di fare il miglior lavoro possibile con la monoposto che avremo a disposizione. Quest’anno la Ferrari ha una macchina vincente, per puntare al titolo. Se il prossimo anno sarà la stessa cosa, l’obiettivo sarà vincere il titolo, che è sicuramente una grande cosa. Dovrò migliorare molto come pilota, e sì, l’obiettivo sarà quello di ottenere il miglior risultato possibile”. Il pilota della Sauber ha poi ammesso che l’anno in Ferrari non potrà essere di solo apprendimento: “Sicuramente ho bisogno di fare risultati. Non vado alla Ferrari per imparare. Penso di aver fatto una stagione molto buona quest’anno, nella quale ho potuto imparare molto e il prossimo anno devo dimostrarlo, come dovrebbe essere quando si va in una grande squadra”.
Leclerc come Hamilton
Nella giornata di ieri un giornalista ha posto un importante domanda a Leclerc: ovvero se la situazione del 2019 con Vettel sarà simile a quella della McLaren nel 2007, quando un giovane Hamilton aveva affiancato Fernando Alonso. Anche in questo caso il monegasco si è dimostrato più maturo della sua età, dando un’altra risposta decisa: “Penso che questo sia un grande punto interrogativo per molte persone, se io sia pronto o meno. Se guardiamo a Lewis, lui è arrivato e nel primo anno si è subito messo lì davanti. L’esperienza ovviamente è un vantaggio, ma se sei abbastanza forte per meritarti un top team lo sei dal primo anno che arrivi in Formula 1. Se l’anno prossimo non avrò dei risultati abbastanza buoni da rimanere in Ferrari, sarebbe normale fare un passo indietro. Ciò vorrebbe dire che non mi merito un posto in Ferrari. Ecco come vedo le cose”.