Spiacevole gaffe per Giovanni Malagò, mentre si trovava a Pesaro per l’inaugurazione di una nuova piscina in via Togliatti, dove era accompagnato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il presidente del CONI ha infatti definito Valentino Rossi “romagnolo“, mentre è noto che il nove volte campione del mondo è originario di Tavullia, in provincia di Pesaro. Non è mancata l’ironia, poco gradita ai presenti, sulla residenza fiscale del motociclista.
Malagò riscrive la geografia
Il presidente del CONI Giovanni Malagò, accompagnato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, non ha voluto mancare all’inaugurazione di una nuova piscina situata in via Togliatti a Pesaro. Il discorso pronunciato dal dirigente non è stato però impeccabile.
Malagò ha infatti voluto ringraziare “la famiglia Scavolini per l’impegno a favore dello sport”. Successivamente ha voluto ricordare alcuni personaggi originari della città marchigiana e ha così citato “Ario Costa, Walter Magnifico e Massimo Ambrosini”. Solo l’ex capitano del Milan rientra però appieno in questo identikit. Costa è infatti ligure, mentre Magnifico è addirittura di origine meridionale (San Severo, provincia di Foggia).
Una nota ironica poco gradita
Malagò ha poi voluto nominare Valentino Rossi, un personaggio certamente molto apprezzato dai pesaresi. Il nove volte campione del mondo è infatti nato a Tavullia, piccola cittadina situata in provincia di Pesaro. Su questo tema, però, il presidente del CONI sembra avere un’idea differente: “Su di lui siamo sempre un po’ conflittuali poiché, come tutti sanno, Valentino Rossi è un po’ di qua (Marche), un po’ di là (Romagna); non si capisce mai se è romagnolo o marchigiano”. Una frase che ha certamente trovato la disapprovazione di tutti i presenti alla cerimonia.
Non è però finita qui. Per cercare di arginare il malumore dei cittadini il dirigente sportivo ha provato a fare una battuta ironica, ma che molti hanno trovato decisamente poco adatta alla situazione: “Chiedo scusa, quindi Valentino è marchigiano, ma lui è d’accordo? La residenza ce l’ha di qua o di là? E quella fiscale? Forse è meglio che lasciamo perdere…“. Il riferimento alla vecchia accusa di evasione fiscale che era stata rivolta al pilota è stato quasi inevitabile, ma un po’ fuori luogo.