Un sabato di ordinaria follia in Sassonia. Sul breve e tortuoso tracciato del Sachsenring Marc Marquez ci piazza lo zampino: a modo suo, con far suo, sulla pista che ama di più. Crono fermo a 1’20″270. Ha guidato con inarrestabile velocità una RC213V semplicemente mostruosa in trazione, troppo sfuggevole per chiunque in ripartenza. Per chiunque ma non per Danilo Petrucci, su Ducati Pramac, beffato di soli 0″025, un nonnulla, all’ultimo giro lanciato del Cabronçito. Marquez centra la nona pole position consecutiva in Germania, secondo una tradizione che gli è propria già da quando correva in 125 con una Derbi. Da quando compete in MotoGP qui Marquez non ha mai perso. E non sembra questa la domenica destinata a spezzare il sigillo del numero 93.
Super Petrux
Galvanizzato dall’ingaggio in team ufficiale, Petrucci ha saputo sfoggiare la sua abilità di guida inserendosi in quel tandem scatenato, tutto iberico, che l’anno prossimo batterà bandiera HRC: Marquez, come già detto, e Jorge Lorenzo, alla fine terzo a +0″057 dalla vetta. Dopo l’exploit del Mugello il Porfuera sembra rinato. Ha trovato quel feeling che gli mancava con la Ducati e si ritrova competitivo a cadenza settimanale: anche ad Assen si era messo in luce, salvo capitolare nelle retrovie agli sgoccioli della gara. Proprio Lorenzo, però non ha indugiato con le parole: “Siamo molto soddisfatti, fare 1’20″3 è ottimo qui. Però se Danilo non si fosse messo in scia avrei preso facilmente la seconda posizione. Danilo mi ha chiesto scusa ma io non credo sia così bello, penso che ognuno dovrebbe fare la sua strada e non aspettare che qualcuno più veloce ti dia la spinta.”
Le Yamaha non mollano
Seconda fila cattivissima: Maverick Vinales quarto a +0″171, Andrea Dovizioso quinto a +0″174 e Valentino Rossi sesto a +0″262. Considerate le sessioni di prova e la prima run del Q2, il Dottore ha veramente costruito un piccolo grande miracolo. In generale le Yamaha si sono avvicinate di molto ad Honda e Ducati rispetto a quanto pagassero ad inizio weekend. I piloti del team di Iwata dovranno però metterci manico, cuore e testa per insidiare il padrone di casa sempre più lanciato verso la vittoria numero nove e il titolo numero sette.
Griglia di partenza: Marquez, Petrucci, Lorenzo | Vinales, Dovizioso, Rossi | Crutchlow, Iannone, Bautista | Pedrosa, Rins, Nakagami | Aleix Espargaro, Zarco, Miller | Pol Espargaro, Smith, Syahrin | Rabat, Redding, Bradl | Luthi, Abraham, Simeon