Imbattibile, oggi più che mai. La moto migliore tra le mani del pilota più in forma del momento: l’equazione che presiede il fenomeno Marc Marquez è semplice quanto stupefacente, alla luce del rinnovato prestigio di un record a dir poco leggendario. Sono nove edizioni consecutive che, indipendentemente dal mezzo, dal tempo e dal contesto, il Cabronçito centra pole e vittoria al Sachsenring. Ma i riflettori di questa domenica non sono puntati solo su lui: l’immaginario collettivo vuole che il secondo sia il primo tra gli sconfitti, eppure il secondo posto di Valentino Rossi rifulge di luce propria, come dimostra l’esplosione di gioia del Dottore dopo la bandiera a scacchi.
Marquez in palla
Il fresco vincitore di giornata non ha tardato a dir la sua: “Questa gara era divisa in tre parti: i primi 6-10 giri in cui tutti andavano veloci, poi arrivava un nuovo calo della gomma e poi nel finale un altro calo. Io ho gestito bene la gomma, poi ho visto che Valentino era lì e allora ho dato tutto, ho visto che il distacco c’era e così ho controllato. Oggi mi sono gestito bene con queste gomme tanto morbide, le ho studiate bene per il weekend e sapevo che oggi dovevo guidare così, ho spinto solo quando ce n’era bisogno. Da piccolo sono sempre stato un testone, quando volevo una cosa la volevo a tutti i costi e questo mi sta aiutando in questo momento. Valentino Rossi non molla mai, a 39 anni è ancora lì.”
Rossi c’è
“Ho fatto una grande gara e sono contento di essere riuscito ad arrivare sul podio.” È un Valentino estremamente soddisfatto quello presentatosi in conferenza stampa, che poi aggiunge: “Il Sachsenring sulla carta era una pista ostica ma io non ho fatto nessun errore. Ero sempre nella posizione giusta e ho fatto le cose giuste.” La sensazione, da fuori, è stata infatti quella di un Rossi matematico, stratega, che ha dosato al millimetro la qualità e la velocità di cui disponeva. Le sue parole lo confermano: “Mi sono ricordato la gara dell’anno scorso. La Yamaha aveva sofferto ma Folger aveva fatto un grande gara. Volevo farcela anch’io e ci sono riuscito. Negli ultimi giri Marquez era lontano, andava più forte. Lui riesce a consumare le gomme meno di noi. Ma voglio fare comunque i complimenti alla squadra, siamo un gran team. Io e Maverick siamo complementari e stiamo facendo un gran lavoro, però abbiamo bisogno di una mano dagli ingegneri. Ci serve più accelerazione, per il resto la moto si guida bene.” Quanto al Mondiale, Rossi non si dispera: “46 punti sono tantissimi e lui va più forte. Ma noi dobbiamo concentrarci solo su di noi e sul nostro lavoro“.