Il ritorno di pista di Felipe Massa è oramai ufficiale. Nonostante qualcuno se lo aspettasse ancora nel Circus della Formula 1, il brasiliano passa sulla sponda dell’elettrico scegliendo il team Venturi per le prossime tre stagioni.
La scelta di Massa
L’annuncio di Felipe Massa condiviso sul proprio profilo Twitter nei primi di novembre aveva lasciato i suoi fan esterrefatti. Tuttavia, in quella stessa occasione, il trentasettenne brasiliano spronava i suoi fan a continuare a seguirlo lasciando pensare alla comparsa di eventuali sorprese. E oggi, dopo la recente partecipazione alla Stock Car brasiliana, arriva finalmente una spiegazione a quella particolare sollecitazione.
Come annunciato, non pago della sua decennale esperienza nelle corse automobilistiche Felipe Massa ha deciso di passare in Formula E. Il ritorno è stato possibile grazie al triennale siglato con la scuderia Venturi Grand Prix, team che non a caso ha la propria sede a Monte Carlo, proprio dove il pilota risiede attualmente assieme alla sua famiglia.
Massa: “La Formula E è una magnifica competizione”
Dal prossimo anno Massa prenderà dunque parte alle competizione della Formula E, categoria che sta riscuotendo via via un successo crescente e che ora ripesca un altro pilota che ha passato gran parte della propria carriera nella “categoria massima” delle corse automobilistiche.
Di rimpianti sul passaggio all’elettrico pare non averne, com’è normale che sia, ma anzi, le impressioni a caldo dell’ex ferrarista palesano un certo entusiasmo: “Sono molto contento di far parte della scuderia Venturi di Formula E così come di partecipare a un campionato che sta diventando in breve tempo una magnifica competizione”.
“Della Formula E mi piace la tipologia delle gare, i circuiti cittadini così come il contatto diretto con i tifosi” sostiene il pilota brasiliano e, riguardo alla sua nuova squadra e al futuro aggiunge: “Ringrazio il presidente del team Venturi Gildo Pastor e farò il possibile per contribuire al progetto e… spero di riuscire a essere tra i primi”.
