Chi se lo sarebbe mai aspettato. Due inverni fa, quando Honda annunciò la sua partnership con la scuderia McLaren la mente degli appassionati corse subito ai primi anni novanta, alle sfide Senna-Prost e ad un titolo costruttori vinto dominando 15 gare su 16, risultato che ancora attualmente rimane un record. La stessa casa di Woking, certa di una fruttuosa collaborazione, inaugurò questi due anni con un eclatante hashtag #makehistory che sapeva di riscossa. Quasi mille giorni dopo, di tutta questa fremente curiosità , non rimane che un rapporto sull’orlo del divorzio.
McLaren, zero punti e nervi tesi
“Siamo vicini al limite“, afferma Zak Brown, amministratore delegato McLaren, descrivendo la situazione attuale con il motorista nipponico. Basta uno sguardo alla classifica costruttori per dare completa ragione ai vertici britannici: non era mai capitato che la McLaren avesse zero punti all’attivo dopo cinque gare, frutto (nemmeno troppo maturo) dell’inaffidabilità e dell’inadeguatezza della power unit Honda. Tuttavia, a Woking piove sul bagnato e la Pirelli sembra non aver più gomme Heavy Rain da fornire: “Aspettavamo l’aggiornamento della PU in occasione del Gran Premio di Montreal – afferma Brown – ma la Honda ne ha posticipato la data da destinarsi l’applicazione sulle nostre monoposto. Non è che lavorano male, ma ci sembrano un po’ persi, non riescono a fare quadrare le cose. Tutto il team aspettava una risposta da Honda ed ora la delusione è tanta, perché è importantissimo essere al livello delle altre scuderie.”
Il divorzio s’ha da fare
La situazione è ben oltre l’irreversibile, tanto che McLaren ha già stipulato un accordo che potrebbe giungere già nel mese di luglio con Mercedes per la fornitura di Power Unit a partire dalla stagione 2018. Tuttavia, questo accordo è legato alla rottura dell’accordo tra la scuderia di Woking e la casa di Sakura. Un divorzio costoso (la Honda, oltre alla fornitura di Power Unit, contribuisce con 100 milioni di sterline allo sviluppo della monoposto) ma che interromperebbe le ingenti perdite che lo zero in classifica sta portando alla McLaren. Le voci vorrebbero un Brown che spinge per una rottura dell’accordo nel giro di due mesi, ovvero prima del classico Gran Premio di Spa-Francochamps. Tempi brevi per terminare un calvario che ha sporcato una storia di dominio e vittorie con macchie di disonore e inaffidabilità .