Meno cadute in MotoGp grazie al Traction Control: un sistema fondamentale per ogni team

Meno cadute in MotoGp grazie al Traction Control: un sistema fondamentale per ogni team

I seguaci più fedeli del Motomondiale avranno notato nel corso degli anni un’evoluzione non indifferente delle prestazioni che sta accompagnando tutte le scuderie. Ogni team, infatti, studia con attenzione ogni dettaglio per cercare di migliorare i difetti che si mettono in evidenza. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la diminuzione delle cadute anche per i piloti che fino a qualche tempo prima sembravano meno “stabili”. Come è possibile realizzare tutto questo? Il grande merito deve essere addebitato all’elettronica.

Il miglioramento con i motori a 4 tempi

Un anno chiave nella storia delle competizioni a due ruote è stato certamente il 2002. Da quel momento, infatti, sono stati introdotti i motori a 4 tempi, che hanno permesso ai piloti di sentirsi più “stabili” in sella alla propria moto. Prima ogni centauro era chiamato a gestire tutto autonomamente con il proprio polso con il rischio di trovarsi a terra quasi senza accorgersi a causa di una mossa sbagliata.

Da lì in avanti invece l’arrivo a bordo dei Traction Control, via via sempre più evoluti, ha reso più semplice la vita per i protagonisti del Motomondiale. Inizialmente il sistema si basava esclusivamente sulla differenza di rotazione tra la ruota posteriore e quella anteriore, fino ad arrivare al 2015, altra stagione chiave. Per l’ultima volta il software della centralina è stato gestito in maniera indipendente da ogni singolo team.

L’elettronica in MotoGp è diventata fondamentale

La rivoluzione è servita

In breve tempo il cambiamento è stato progressivamente sempre più evidente. Emblematico è stato ad esempio quanto fatto da Marc Marquez nell’ultima gara a Valencia, quella in cui è riuscito a laurearsi campione del mondo per la quarta volta in carriera nella classe regina: la sua telemetria diffusa dalla Honda ha messo in mostra numeri davvero da record.

Ora, infatti, è possibile rilevare quasi ogni dettaglio che coinvolge la prestazione dei piloti. Ne sono esempio l’angolo di rollio e le accelerazioni longitudinale e laterale del motoveicolo. La centralina, inoltre, non interviene più sulla semplice accensione, ma può avere un’influenza anche sulla chiusura delle farfalle dell’aspirazione e sull’iniezione.

Il supporto della tecnologia è certamente importante, ma l’affidabilità che le due ruote sono in grado di garantire ma soprattutto le doti di ogni singolo centauro hanno ancora un ruolo tutt’altro che di secondo piano.