Il Gran Premio di Austria non sarà certamente ricordato come uno dei momenti più positivi della storia recente della Mercedes. Non solo le monoposto guidate da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas sono infatti state costrette al ritiro, ma il terzo posto conquistato da Sebastian Vettel ha permesso al tedesco di balzare in testa alla classifica piloti. Non è finita qui: ora la Ferrari ha ottenuto anche la leadership della graduatoria costruttori. Appare quindi chiaro che qualcosa nella scuderia di gara non abbia funzionato alla perfezione, ma Toto Wolff difende il team.
Una squadra unita nonostante tutto
Per riuscire a competere ad alti livelli a lungo è fondamentale poter fare quadrato anche nei momenti difficili. La Mercedes, che vince in modo ininterrotto il Mondiale piloti dal 2014, ne è pienamente consapevole.
Il team principal Toto Wolff non esita quindi a difendere James Vowles, capo delle strategie della squadra di Brackley, dopo il GP d’Austria, una gara che nessuno dei piloti è riuscito a portare a termine. Ma quale sarebbe stata la “colpa” di Vowles? È stato lui a comunicare a Lewis Hamilton di aver commesso un errore non richiamando l’inglese al pit stop sotto il regime di Virtual Safety Car. Il britannico, che in quel frangente si è ritrovato al quarto posto, si è arrabbiato non poco.
“Non abbiamo bisogno di apportare modifiche alla squadra – ha sottolineato Wolff -. La cosa più importante è capire perché si è verificato un errore, tornando alla situazione per analizzarlo. Non penso che faremo lo stesso sbaglio due volte. Il fatto è che la situazione è molto complessa: c’è una lotta tra sei macchine che è molto dura. Per me James è uno dei migliori strateghi di sempre e bisogna riconoscergli il coraggio per essere uscito allo scoperto davanti a milioni di persone per assumersi la responsabilità via radio per dire: ‘Questo è stato il mio errore, ora continua a spingere con la macchina che hai“.
Qualcosa preoccupa Lewis
Hamilton ha quindi terminato la gara con una sensazione di forte amarezza. Era stato lui stesso alla vigilia a dichiararsi convinto di fare bene grazie alle novità apportate alla monoposto.
Non è però l’errore di strategia l’aspetto che rende così cupo il britannico: “La prima cosa da fare è riportare la macchina in garage e capire cosa è accaduto, sono più preoccupato per il problema tecnico che ci ha fermati piuttosto che per la strategia – ha dichiarato Lewis a fine gara, spiegando poi cosa stava succedendo in quel momento in pista -. Effettivamente la strategia in quel momento non era la migliore, dal mio punto di vista posso dire che forse era meglio restare fuori, ma debbo anche fidarmi di chi è al muretto, dato che sicuramente in squadra avevano un quadro della situazione più chiaro“.
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