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Motegi: 9 anni fa l’ottavo titolo di Valentino Rossi

Il tempo passa ma il Dottore rimane: nove anni fa Valentino Rossi faceva suo l’ottavo titolo mondiale, quello delle meraviglie. Oggi, sulla stessa pista che ne consolidĂ² il mito, Vale è affondato nel fango, scivolando sotto gli occhi attoniti di tutti. Per un attimo abbiamo trattenuto il respiro, prima che il campione di Tavullia, da che inginocchiato, si è alzato sui suoi piedi. Gli stessi sulla quale, neppure qualche fa, incedeva zoppicando per via di quella gamba ancora deturpata dall’incidente del 31 agosto.

Scusate il ritardo

A vederle ora quelle immagini del “lontano” 2008, Valentino sembra simile e al contempo diverso: un volto piĂ¹ pulito allora, un sorriso piĂ¹ maturo adesso, una ruga in meno allora, un capello piĂ¹ compito adesso. La pungente ironia con cui affronta la vita e il mondo delle corse perĂ² rimane identica. “Scusate il ritardo“: questa la memorabile frase stampata sulla maglietta indossata per il giro d’onore al termine della vittoria che, sul circuito di Motegi, gli regalĂ² matematicamente l’iride. Rossi veniva infatti da due stagioni difficili: nel 2006 il suo regno fu interrotto dal compianto Nicky Hayden, in un mondiale deciso all’ultima rocambolesca gara dopo innumerevoli colpi di scena; nel 2007 dovette invece piegarsi all’astro nascente Casey Stoner, che in quell’occasione conquistĂ² il suo primo titolo.

Dentro e fuori la pista

E opo i festeggiamenti di rito, anche una frecciatina alla stampa. Valentino aveva infatti avuto problemi con il fisco, con cui poi aveva patteggiato la contestazione. Nel suo stile goliardico ed un po’ sprezzante, quindi, inscenĂ² una pratica notarile con tanto di notaio “Ottavio Ottaviano“. Aiutandosi con una penna da calamaio, Rossi firmĂ² il suo ottavo atto iridato sul casco, prima di apporvi il sigillo ufficiale della TribĂ¹ dei Chihuaua. Fotogrammi letteralmente consegnati alla storia dello sport e della cultura popolare, nonchĂ© sinonimi di quello spirito italiano – capace di prendersi e prendere in giro – tanto invidiato nel mondo.