Ha i capelli ricci, un po’ più mossi e meno folti della chioma più famosa di sempre del Motomondiale: del compianto Simoncelli, però, Franco Morbidelli sembra l’esatto opposto. Tranquillo, distinto, amichevole. Sempre composto, nel bene e nel male. Eppure, mettendo da parte aspettative e feticismi di numeri, date, cabala, due cose in comune con il Sic ci sono. Il sorriso, quello che non manca mai, tanto potente quanto triste; e il fatto di essersi laureato campione nella classe comprimaria – a Marco la 250cc, a Franco la Moto2 – nell’occorrenza di Sepang.
Il titolo prima di correre
Oggi Morbidelli si è preso la corona d’alloro della sua categoria, trionfando con una gara d’anticipo sul rullino di marcia. Si tratta in verità di un risultato conquistato fuori dalla pista: poco prima del warm-up la commissione medica ha dichiarato “unfit” il secondo in classifica Thomas Luthi dopo il brutto incidente delle qualifiche, obbligando l’elvetico a saltare la corsa e regalando la certezza matematica a Morbidelli, che conserva 29 punti di vantaggio con il solo GP di Valencia da correre.
I festeggiamenti con Valentino Rossi
Inebriato dal successo già pregustato, Morbidelli in pit lane ha perso un po’ di brillantezza, preceduto al traguardo dalle KTM di Miguel Oliveira e di Brad Binder. Dopo aver tagliato la linea dell’arrivo si è prodigato nei festeggiamenti di rito, venendo accolto da Valentino Rossi e il manager-amico Uccio, i quali non hanno esitato ad abbracciarlo e urlare come forsennati, primi fra tutti ad accerchiarlo nel giro d’onore. Il Dottore è una figura chiave nella carriera e nella vita di Morbidelli: Franco, classe 94, nato a Roma, si è fin da piccolo trasferito a Tavullia per essere istruito dalla VR46 Academy. Morbidelli è a tutti gli effetti il primo grande risultato dell’accademia di Valentino, che con questo successo si candida ad astro nascente del Motomondiale.
Il futuro
“Mi sono svegliato già campione per l’abbandono di Luthi, ma per me lo sono diventato solo dopo il traguardo – ha detto Morbidelli -. Volevo salire sul podio per festeggiare un GP speciale per me e per tutta la squadra e ci sono riuscito, anche se sul gradino più basso. È un momento speciale, me lo voglio godere tutto, come quelli che seguiranno: non ho una dedica particolare, ma voglio ringraziare tutti quelli che mi sono sempre stati vicino perché se sono arrivato a essere quello che sono il merito è di tutti loro“. Dalla prossima stagione Morbidelli correrà in MotoGP su Honda privata.