Ad ufficializzare la voce che circolava da giorni sul rogo scoppiato a Jerez de la Frontera e che ha spezzato le gambe alla stagione di MotoE arriva il comunicato ufficiale della Dorna. A scatenare l’incendio avvenuto nella notte del 14 marzo sarebbe stato un corto circuito. Le indagini devono ancora essere chiuse definitivamente, ma sarebbe stato un evento non previsto e non un atto doloso a distruggere l’e-paddock in Spagna.
Incendio MotoE, la spiegazione della Dorna
Trascorsi alcuni giorni dall’evento che ha destabilizzato il mondo del motorsport elettrico, la Dorna ha inviato un comunicato ufficiale in cui fornisce il “colpevole” del rogo. “Anche se siamo in attesa della conclusione ufficiale dell’indagine da parte della polizia locale – premette il comunicato – le prime prove riguardanti la causa dell’incendio all’E-paddock della Coppa del Mondo FEL Enel MotoE al Circuito di Jerez-Angel Nieto il 14 marzo sembrano indicare un cortocircuito come causa principale dell’incidente. La fonte del cortocircuito deve ancora essere identificata ma, una volta scoppiato il rogo ha incendiato la batteria ad alta densità che fa parte del caricabatterie ad alte prestazioni usate negli eventi MotoE. Le moto non erano collegate all’infrastruttura di ricarica nel momento in cui è scoppiato l’incendio“. Per fortuna nell’incendio non sono rimaste coinvolte delle persone ma “solo” l’attrezzatura, le moto e i prototipi.
this is just a temporary setback for now, you guys will be strong, bounce back and create an awesome electric racing series for the world!! ?? #letsgoelectric #MotoE https://t.co/FgIdVpqyA4
— Nico Rosberg (@nico_rosberg) 18 marzo 2019
Certo è che l’incendio, le cui fiamme hanno devastato tutto, stanno facendo riflettere molto sulla sicurezza delle moto elettriche, nonostante comunque in circa 10 anni di attività non ci sia stato alcun allarme né problema.
Muchos ánimos a todos los equipos, pilotos y organización de MotoE. / Many encouragement and support to all teams, riders and MotoE organization. @MotoGP pic.twitter.com/Ersyp6Cteh
— Jorge Lorenzo (@lorenzo99) 14 marzo 2019