Sin dall’inizio della sua esperienza in MotoGp, Casey Stoner si è fatto conoscere per la sua determinazione in pista, ma anche per la sua schiettezza fuori. Anche ora che svolge il ruolo di collaudatore della Ducati il campione del mondo 2007 non sembra essere cambiato. L’australiano ha infatti voluto dire la sua sulle difficoltà incontrate dalla Yamaha nella stagione passata: gran parte della responsabilità sarebbe da addebitare ai due piloti.
Una scuderia in difficoltà
Nella stagione di MotoGp che ci siamo da poco lasciati alle spalle uno dei team che ha maggiormente deluso è certamente la Yamaha. La scuderia giapponese, dopo un inizio positivo, ha infatti incontrato numerose difficoltà e non è più riuscita a essere competitiva come si sarebbe aspettata. Nell’annata al via tra qualche mese il desiderio di riscatto è quindi più che legittimo.
I test che si sono recentemente svolti a Sepang hanno spinto Valentino Rossi e Maverick Viñales a prendere una decisione importante: ripartire dal telaio 2016. Una scelta ritenuta inevitabile per la mancata affidabilità di quello 2017.
Casey Stoner si è però fatto un’idea ben precisa dei problemi vissuti dai due colleghi. L’australiano ha così voluto dare un giudizio sulla situazione “È molto difficile da capire. Guardando dall’esterno, è impossibile dirlo – ha detto ai microfoni di Motorsport.com -. Guardando dall’esterno è impossibile dirlo. Maverick ha iniziato con molta fiducia all’inizio dell’anno, dopo essere stato a suo agio in pre-campionato. Ma è molto facile perdere la fiducia e la tua direzione quando hai un paio di cadute. È ancora giovane e non ha ancora molta esperienza in MotoGP“.
Gran parte della responsabilità dei risultati deludenti sarebbe da attribuire direttamente ai due piloti. Su questo il collaudatore Ducati non sembra avere dubbi: “Possono cercare molte scuse sulla moto... – prosegue -. Quando i piloti di Tech 3 hanno usato lo stesso telaio, non hanno riscontrato gli stessi problemi“. I piloti hanno le loro responsabilità? “A mio parere sì. Ci sono sempre dei pro e dei contro, ma passare dall’essere straordinariamente competitivi e i migliori a lottare per la top 10… C’è qualcosa in più del pacchetto secondo me“.
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