Continua la stagione deludente in sella alla Suzuki per Andrea Iannone, che non è praticamente mai riuscito a replicare i risultati ottenuti in Ducati fino a qualche mese fa. Anche in Germania l’italiano non ha racimolato punti e questo non fa che renderlo sempre più insoddisfatto. Non sono mancati nemmeno gli attacchi via social di molti appassionati, che lo accusano di non pensare più alla moto da quando si è fidanzato con Belen Rodriguez.
Mai competitivo e scarso feeling con la moto
Nuova caduta al Sachsenring per Andrea Iannone, che ancora una volta (la quinta nelle prime nove gare) si è ritrovato a bocca asciutta. Sin dai giorni precedenti alla gara erano emersi i primi cattivi segnali per il pilota. L’italiano, infatti, si era piazzato in ultima posizione sia nella prima sia nella seconda sessione di prove libere e sembrava quindi difficile che potesse invertire davvero la rotta.
In gara le cose sono andate ancora peggio e questo non può che lasciarlo sempre più demoralizzato: “Sinceramente ho tante difficoltà e questo è innegabile perché comunque i risultati parlano chiaro. Faccio fatica, perché provo a fare del mio meglio, ma non mi riesce – ha dichiarato ai microfoni di Sky -. So che ho sempre fatto molto meglio in passato, ma in questo momento la situazione è questa“.
La sensazione di frustrazione per non riuscire a dare il meglio è quindi forte: “Innervosirsi non serve a niente, anche se ovviamente io non sono felice e non vivo le mie giornate in maniera felice: non riuscire ad essere veloce e competitivo in quello che per me è la mia vita mi rovina l’esistenza – prosegue il centauro della Suzuki -. In questo momento è difficile essere più veloce di così, è difficile accettare determinate cose, ma per la squadra non è facile allo stesso modo: siamo sulla stessa barca e dobbiamo cercare di capire come venirne fuori”.
L’attacco di Schwantz
Agli attacchi dei tifosi, che non gli risparmiano le prestazioni negative convinti che lui sia più interessato alla fidanzata Belen rispetto alla carriera, si somma la critica di chi conosce bene l’ambiente Suzuki. Kevin Schwantz, iridato nella classe 500 nel 1993 con la scuderia giapponese, ritiene che la responsabilità dei risultati negativi sia tutta da addebitare al pilota: “Con questa moto dovremmo lottare per i podi, non arrivare ultimi di due sessioni. Se non se la sente di rischiare, dovrebbe andare a girare in go kart. I giapponesi sono educati e si scusano per i risultati, invece dovrebbe scusarsi lui” – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.
La classifica di Iannone piange sempre di più: solo 28 punti conquistati finora, addirittura 35 in meno rispetto a quanto fatto un anno fa con la Ducati. Un cambiamento netto da realizzare il prima possibile è fondamentale prima di dover essere costretto a dare l’addio a una scuderia che nutriva grande fiducia nelle sue capacità.