MotoGp, è arrivata l’idoneità: Valentino Rossi può correre ad Aragon

MotoGp, è arrivata l’idoneità: Valentino Rossi può correre ad Aragon

Il dubbio è stato finalmente risolto: Valentino Rossi correrà ad Aragon. Dopo avere ricevuto nella giornata di ieri l’ok dei medici italiani, il “Dottore” si è presentato, come da programma, ad Aragon insieme al suo team dove si è sottoposto alla visita di idoneità da parte dello staff sanitario del circuito, che ha dato esito positivo. Già domani il numero 46 potrà quindi prendere parte alle prove libere della gara.

Una nuova sfida da vincere

Chi conosce bene Valentino Rossi apprezza certamente la sua voglia di non mollare mai nemmeno nelle situazioni difficili. Il pilota non si è smentito nemmeno ora che si è trovato a fronteggiare un imprevisto non da poco: un brutto incidente in Enduro in cui ha rimediato la frattura di tibia e perone.

Nonostante siano passati solo pochi giorni, ha fatto il possibile per non mancare ad Aragon. Il pesarese è arrivato sul circuito in Spagna su un aereo privato e ha poi raggiunto subito il circuito. Per camminare si appoggia a un bastone ma non dimentica di sorridere a chi lo incontra. “Come sto? Bene, bene. Certo stavo meglio prima…“, ha scherzato.  Difficilmente riuscirà a rientrare in lotta per il titolo (su questo Marquez non ha dubbi), ma il suo spirito indomito lo ha portato a tentare l’ennesima impresa della sua carriera.

Tutto avverrà in piena sicurezza

Per il nove volte capione del mondo saltare un’altra gara, dopo essere già mancato a Misano, sarebbe stato troppo. Non è certamente da lui guardare i colleghi in pista senza poter essere protagonista. Proprio per questo, nonostante la decisione della Yamaha di puntare su Michael Van der Mark come suo sostituto, ha fatto il possibile per non mancare in Spagna.

Chi teme che si tratti di un azzardo può comunque stare tranquillo. A rassicurare tutti, infatti, ci ha pensato Angel Charte, responsabile medico della Dorna, che si è occupato di verificare le condizioni del pilota. Il numero 46 non è ovviamente al 100% (sono passati solo poco più di venti giorni dall’incidente in Enduro), ma può gareggiare senza correre rischi eccessivi: “Se non ne fossimo certi non ci saremmo mai presi questa responsabilità” ha dichiarato Charte alla Gazzetta.