Marc Marquez vince il suo secondo Gran Premio della Repubblica Ceca in carriera, conquistando una gara che nelle sue prime battute si è rivelata più caotica che mai. A metter pepe sulle ruote dei protagonisti del motomondiale ci ha pensato il tempo: a venti minuti dalla partenza la pioggia ha smesso di battere ma l’asfalto era ancora bagnato al via. I commissari di gara, però, hanno pensato di consentire il cambio gomme per via dell’asciugatura veloce del manto, un fatto che ha reso il cambio gomme la chiave di volta del successo Honda.
Un vero trionfo
Perchè sì, quello del colosso giapponese è un successo a tutto tondo. Ai blocchi di partenza Marquez indugia, infilato da Lorenzo prima – solita partenza a cannone del maiorchino per poi perdersi alle prime scaramucce nelle retrovie – e da Rossi poi. Il numero 93 era partito con le gomme da bagnato, ma in mescola morbida al posteriore a differenza del resto dei piloti. Una scelta, quest’ultima, che gli ha causato non pochi problemi, tempestivamente risolti con un rientro ai box anticipatissimo per montare le slick. È qui, in soldoni, che si è decisa la corsa. Rientrando dalla pitlane Marquez si è ritrovato tredicesimo, ma in un singolo giro è riuscito a siglare un tempo dieci secondi più veloce di Valentino Rossi, in quel momento primo e che invece ha ritardato il pit stop.
Rossi show
Quando tutti i piloti avevano cambiato moto e ripreso la percorrenza, Marquez si è ritrovato con un vantaggio abissale sul secondo, nell’ordine dei 20″. Di qui lo spagnolo ha semplicemente dovuto amministrare la gara. Una gara simile, d’altronde, è spettata al suo compagno di scuderia Pedrosa, alla fine secondo. Discorso totalmente diverso le Yamaha: mentre Vinales al primo segnale si è recato ai box, Valentino Rossi ha ritardato il rientro, ritrovandosi tredecisimo, nel pieno traffico del gruppone. Il Dottore però non si è perso d’animo e si è lanciato in una cattivissima rimonta. Emblematica la staccata a tre curve dalla fine su Cructhlow, completando un sorpasso che gli è valso il quarto posto, permettendogli di arginare i danni in ottica mondiale. Maverick, invece, trovatosi più avanti, ha fatto sua la piazza più bassa del podio senza particolari problemi.
L’ordine di arrivo
Deludenti le Ducati. Nei primi tre giri Lorenzo aveva conquistato la testa della gara e Dovizioso era lì. Poi il cambio ruote ha compromesso le gare di entrambi. L’ordine di arrivo infatti è stato questo: 1. Marquez, 2. Pedrosa, 3. Vinales, 4. Rossi, 5. Crutchlow, 6. Dovizioso, 7. Petrucci, 8. Aleix Espargaro, 9. Pol Espargaro, 10. Folger. Con questo tabellino Marquez solidifica la sua leadership nel mondiale, portandosi a +14 su Vinales, +21 su Dovizioso e +22 su Rossi.