68esima vittoria in carriera per uno strepitoso Marc Marquez, che regola a suon di sorpassi ed incroci di linea un Andrea Dovizioso efficace con la sua Ducati anche sul nuovo circuito di Buriram. Stavolta hanno fatto parte dello spettacolo anche le due Yamaha ufficiali di Maverick Vinales e Valentino Rossi, rispettivamente terzo e quarto. Vinales conquista il suo quarto podio stagionale e riporta la Yamaha nelle zone che contano. Un pizzico di delusione nell’altro lato del box Yamaha, con il Dottore partito dalle più rosee intenzioni in virtù anche di un ottimo warm-up, salvo poi patire il decadimento della gomma nei giri finali.
Ennesimo duello Marquez-Dovizioso, a spuntarla questa volta è lo spagnolo
Non si sono certamente annoiati i caldissimi fan thailandesi, Marc Marquez e Andrea Dovizioso hanno dato ancora una volta spettacolo, a suon di sorpassi dal primo all’ultima tornata. La prima parte di gara è stata caratterizzata da una lotta a tre con Valentino Rossi, una fase cruciale in cui la strategia è stata fondamentale, cosi come il consumo delle gomme. Alla fine, però, sono stati ancora una volta Marquez e Dovizioso a infiammare gli ultimi giri: è stato un meraviglioso testa a testa a ranghi ristretti, caratterizzato da una serie infinita di botta e risposta e culminato in una cinematografica manovra di Marquez a moto completamente di traverso e con posteriore impennato. Con questo successo il pilota Honda si avvicina ancora di più al settimo titolo iridato. Ma la Ducati si conferma la moto più versatile del campionato, soprattutto nelle mani del pilota italiano.
La Yamaha torna sul podio
La Yamaha manda segnali di risveglio e torna sul podio con Maverick Vinales. Lo spagnolo ha assaporato negli ultimi giri anche il sapore di una vittoria che manca da ormai troppo tempo. Vinales, sempre sofferente nella prima parte di corsa, è riuscito poi a replicare il passo gara dei primi, rientrando sulla coppia di testa Marquez-Dovizioso. Domenica amara per Valentino Rossi, che dopo un sabato da protagonista deve cedere nel finale per colpa del solito pattinamento della gomma posteriore. I miglioramenti della Yamaha si sono visti in maniera chiara e notevole, arrivare alle spalle dei primi due classificati era utopistico anche solo fino all’ultimo appuntamento di Aragon; il pacchetto elettronica-gomme ha funzionato meglio a Buriram, merito anche dello sforzo che la casa di Iwata negli ultimi sviluppi.