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MotoGp, la chicane della discordia: il Montmelò contro i capricci di Valentino Rossi

Valentino Rossi

La prestazione di Valentino Rossi al Gran Premio di Catalunya è stata certamente inferiore alle aspettative: il “Dottore”, infatti, non è riuscito ad andare oltre l’ottavo posto, mentre ancora più indietro è finito il compagno di squadra Maverick Viñales. Per il numero 46 c’è però un problema in più da affrontare: il pilota Yamaha, infatti, ha guidato i colleghi a non percorrere la nuova chicane costata 200 mila euro. Gli organizzatori sono quindi davvero imbufaliti con il centauro italiano.

La modifica della discordia

Nello scorso weekend i piloti della MotoGp sono scesi in pista al Montmelò, un circuito dove sono apparsi evidenti i problemi delle Yamaha. Dovizioso con la sua Ducati è riuscito invece a bissare il successo di una settimana fa al Mugello.

A poche ore dalla gara, però, ha iniziato a infuriare una polemica non da poco nei confronti di Valentino Rossi. Il numero 46, infatti, ha guidato i colleghi a percorrere la esse solitamente destinata alla Formula Uno. Una decisione inaccettabile per i gestori della pista: il circuito era infatti rimasto chiuso per un mese a gennaio per introdurre la nuova chicane, costata 200 mila euro.

Gli organizzatori hanno quindi voluto esprimere chiaramente il proprio disappunto: “È un Mondiale in mano a piloti capricciosi che oggi dicono nero e domani bianco – racconta un responsabile del Montemelò riportato dalla testata spagnola El Periodico con chiaro riferimento a Rossi –. Abbiamo sempre ascoltato proposte e modifiche. E chi seguiva i lavori (Capirossi e Uncini) ha sempre detto che tutto andava bene. Finché è arrivato Rossi. A lui quel tratto non piaceva, e con l’aiuto di Viñales ha forzato la modifica. Rossi è la voce solista del Mondiale“.

La difesa di Rossi: la nuova chicane è pericolosa

Le accuse lanciate dagli organizzatori della corsa di Barcellona non sono state accolte in modo favorevole da Valentino Rossi. La nuova chicane, infatti, era stata introdotta pensando di cercare di tutelare i piloti dopo l’incidente di un anno fa in cui aveva perso la vita Luis Salom.

L’intento di rendere il circuito meno pericoloso non sarebbe però stato raggiunto. Su questo il numero 46 non ha dubbi. Il giudizio dell’italiano è quindi decisamente negativo: “Lo scorso anno l’avevano introdotta sull’emozione di quello che era accaduto a Luis, e non ero d’accordo. Oggi sono ancora più netto: è una chicane molto brutta e pericolosa, se perdi il davanti alla prima curva finisci per cadere, e ritrovarti in mezzo alla seconda col rischio che gli altri piloti ti passino sopra“.

Il pesarese avrebbe le idee chiare anche su come rimediare a una situazione che lascia scontenti la maggior parte dei piloti, ad eccezione di Marquez: “La soluzione migliore in realtà sarebbe rifare il tracciato, ma costerebbe troppo: e l’organizzazione non vuole sforare col budget. Anche se di mezzo ci sono le vite degli altri” ha concluso il pesarese.