Il GP di Austin è stato il teatro della terza tappa del motomondiale, dopo gli appuntamenti del Qatar e dell’Argentina, la classe regina è approdata sul difficile circuito americano, dal 2013 palcoscenico indiscusso di Marc Marquez e la Honda. Lo spagnolo, autore anche della pole position, ha però tradito le attese, cadendo mentre era abbondantemente in testa. La vittoria alla fine è andata ad Alex Rins, che conquista così il primo successo in carriera in top class e lo fa battendo d’autorità un veterano come Valentino Rossi, rammaricato dopo aver accarezzato il sogno vittoria. Terzo posto per un’altra sorpresa del GP, Jack Miller, primo pilota Ducati davanti ad un Andrea Dovizioso non convincente ma capace di salvare il week-end.
Impresa di Rins, Rossi non sfrutta l’occasione
Gara spettacolare quella andata in scena ad Austin, sbloccatasi dopo la caduta di Marc Marquez, grande favorito della vigilia. Lo spagnolo è stato tradito dall’anteriore in seguito ad una staccata forse troppo aggressiva. La caduta del campione del mondo ha aperto la strada a Valentino Rossi e Alex Rins, due piloti di generazioni diverse e lontane tra loro, e anche per questo autori di una sfida affascinante. A spuntarla alla fine è il giovane spagnolo che si regala il primo successo in MotoGP, e consente alla Suzuki di tornare sul gradino più alto del podio che mancava da Silverstone 2016.
La vittoria americana consacra definitivamente Rins, in costante crescita sin dalla passata stagione. Secondo posto dunque per Valentino Rossi, mai come questa volta il 9 volte iridato ha accarezzato la possibilità di vincere. Tuttavia il calo delle gomme e qualche sbavatura finale lo hanno costretto ad accontentarsi della seconda posizione. Il pilota di Tavullia può comunque essere soddisfatto in virtù di una M1 sempre più performante e di una classifica iridata che lo avvicina alla leadership.
Miller regala il podio alla Ducati, fuori quasi tutte le Honda
Domenica nera per la Honda, che oltre Marquez, è costretta a perdere Cal Crutchlow per una caduta e Jorge Lorenzo per un guasto tecnico. Gara non facile anche per la Ducati, la rossa di Borgo Panigale non ha particolarmente digerito il layout americano, soprattutto con i piloti ufficiali. Il terzo posto, infatti, è ad opera di Jack Miller, altro pilota giovane in costante crescita in questo inizio di campionato. In casa Ducati si può comunque sorridere, con il quarto posto conquistato da Andrea Dovizioso davanti ad un solido Franco Morbidelli, che significa agguantare la leadership del campionato, complice la caduta di Marquez. Ancora in difficoltà Maverick Viñales, condizionato da un ride through e ancora non in pieno feeling con la sua M1.
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