Un sabato strano, complicato, sorprendente, tutto sommato bello per MotoGP ed appassionati. Dopo le libere dominate da Marc Marquez, che nel tracciato di Jerez della Frontera, da che corre, è sempre partito davanti a tutti, nel Q2 è Cal Crutchlow a stupire per l’ennesima volta in questo mondiale. Nella prima run dell’ultimo time attack l’inglese della Honda LCR ha siglato il tempo di 1’37″987, migliorandosi poi nel successivo tentativo a 1’37″653, un crono che rappresenta il nuovo record della pista spagnola. Dalla seconda casella scatterà invece il beniamino di casa Dani Pedrosa (+0″259), che nel GP di Argentina, neppure un mese fa, si è distrutto un polso. Chiude la prima fila un fantomatico Johann Zarco su Yamaha Tech3 (+0″303), il quale centra la settima prima fila consecutiva in qualifica.
Marquez beffato
Quarta posizione per un redivivo Jorge Lorenzo, protagonista di una buona prova contro il tempo e attardato di soli 0″316, capace di mettersi davanti al favorito di giornata Marc Marquez, solo quinto a +0″324. In sesta e settima posizione trovano posto le Suzuki, che a Jerez van forte. Andrea Iannone, motivato dal podio di Austin, ha più volte insidiato la leadership di Marquez in FP4, sebbene debba accontentarsi della terza fila con il sesto tempo (+0″334). Meglio di lui, per appena 0″003, ha fatto il compagno Alex Rins, che ha lanciato l’acuto migliore al momento giusto.
Dovi in difesa
Ottavo tempo per Andrea Dovizioso (+0″376). Il leader provvisorio del mondiale ha avuto seri problemi di gestione delle gomme nelle libere, vistosamente dimostrato dal “ricciolo” che si poteva notare sulla spalla dei suoi pneumatici di rientro ai box. Il forlivese è finito nel Q1, ma è stato bravo a superarlo con facilità e poi a spingere la sua Desmosedici GP18 molto più avanti del previsto. La terza fila, in un circuito tutt’altro che amato, non è oro ma quasi. Bene anche Danilo Petrucci, nono a +0″433.
Malissimo le Yamaha
Ancora una volta Zarco, dotato praticamente di una rielaborazione del telaio 2016 della Yamaha M1, si fa beffa del team ufficiale di Iwata. Ad eccezione del francese, infatti, le Yamaha faticano: sia Vinales, costretto al Q1 da libere anonime, sia Valentino Rossi, in difficoltà col set-up. Il Dottore non è riuscito a spingersi oltre la decima posizione, a +0″614 dalla vetta, meglio comunque del suo compagno di scuderia, undicesimo a +0″628. L’incapacità del Cabronçito di prendersi il palo, nonostante il suo strapotere nelle libere, e il fatto che i primi dieci piloti siano condensati in meno di sette decimi, la dice lunga sull’incredibile competitività di questo motomondiale e su quanto esplosiva potrà essere la domenica di gara.