L’incidente di Aragon che ha coinvolto Jorge Lorenzo aveva scalfito tanto il fisico quanto il morale del pilota Ducati. Il doppio infortunio al piede aveva messo in dubbio l’immediato rientro in pista del maiorchino che, nonostante sia conscio dei pericoli che potrebbe portare una nuova caduta, ha deciso di provarci ugualmente e partirà per il circuito di Buriram. Non è la prima volta che Jorge Lorenzo tenta un recupero da un infortunio in tempi record; emblematico è ciò che avvenne ad Assen nel 2013, quando corse in gara dopo essersi fratturato la clavicola nelle prove del venerdì.
Jorge Lorenzo è stato sottoposto a due visite mediche prima del via libera per correre
Si è parlato tanto di Jorge Lorenzo in queste ore, dalla polemica al chiarimento con il futuro compagno di squadra Marc Marquez, fino ad arrivare allo stoico tentativo di tornare in gara già dalla prossima gara a Buriram, new entry nel calendario della MotoGP. La possibilità di scendere in pista è stata condizionata dall’esito positivo di due visite mediche al quale lo spagnolo si è sottoposto nelle giornate di lunedì e giovedì. Nonostante l’area infortunata sia ancora infiammata, gli esami hanno dato riscontro positivo e quindi Jorge partirà per la Thailandia. La decisione finale sarà presa (come spesso accade) al termine delle FP1, quando Lorenzo e il suo staff valuteranno le condizioni fisiche in relazione allo sforzo richiesto dalla moto.
Rientro in pista in tempi record, da Jorge Lorenzo a Valentino Rossi
Ad imprese di questo tipo Jorge Lorenzo ci ha già abituato anche in condizioni fisiche peggiori, come quando nel 2013 ad Assen, si ruppe la clavicola nelle prove del venerdì e tornò clamorosamente in gara due giorni dopo centrando un impensabile quinto posto. Questa volta, seppur l’infortunio sia di più lieve entità e il tempo per recuperare sia decisamente maggiore, la variabile più delicata è rappresentata dal circuito di Buriram. Pista in cui la MotoGP non ha mai corso, e nel quale pertanto i piloti dovranno dedicare maggior attenzione nel processo di adattamento nonostante siano già stati svolti dei test. Il motomondiale è stato sempre teatro di eroici rientri in pista, ultimo in ordine temporale quello di Valentino Rossi nel 2017, quando il “dottore” tornò in gara in seguito alla frattura riportata a tibia e perone dopo soli 21 giorni.