La stagione non è iniziata nel migliore dei modi per Jorge Lorenzo, ma il pilota continua a essere convinto della sua esperienza in Ducati. La scuderia, infatti, finora lo ha sempre sostenuto e incoraggiato e lui non vede l’ora di ripagare gli sforzi fatti. Alla vigilia della gara che si disputerà proprio nella sua patria, lo spagnolo punta a dare il meglio davanti ai suoi tifosi.
Pronto a dare il meglio
Il Gran Premio di Spagna di MotoGp è ormai alle porte e tra i piloti che vogliono sfruttare al meglio le potenzialità proprie e della moto c’è certamente Jorge Lorenzo. Il maiorchino, infatti, avrà la possibilità di gareggiare davanti ai suoi tifosi e vuole quindi riprendersi dopo un inizio di stagione non eccezionale.
L’ex campione del mondo sta cercando di trovare il feeling migliore con la sua due ruote, ma è consapevole delle difficoltà: “Credo ci fossero aspettative troppo alte per il fatto che l’anno scorso c’erano state due vittorie importanti, una in Austria, l’altra in condizioni di bagnato. Quindi si aspettava che un pilota come me, che solitamente lotta per il titolo mondiale sarebbe stato veloce con la moto. Riuscire a trovare il feeling giusto con la moto è un processo importante, perché questa è una moto completamente diversa. È totalmente l’opposto di quello che ho usato per nove anni e io sono un pilota che va lentamente, conoscendo tutti i limiti della Ducati. Quando capirò questi limiti allora ci sarò” – ha detto al quotidiano spagnolo Marca.
Man mano che aumenterà la confidenza con la moto anche i risultati potranno quindi andare di pari passo: “Facciamo piccoli passi alla volta, ad Austin sono stata la prima Ducati in griglia di partenza – prosegue – e durante la gara stavo combattendo con Dovizioso, che guida questa moto da cinque anni. Sarà un processo lungo, ma stabile“.
Una sfida da vincere
Lorenzo è sempre stato apprezzato per la voglia di essere sempre competitivo e anche la decisione di lasciare la Yamaha per la Ducati va in questa direzione. Pur non nascondendo le difficoltà, lo spagnolo è sicuro di poter dare il meglio: “Sapevamo che era una sfida molto difficile. Se avessi voluto stare comodo sarei rimasto in Yamaha – dichiara ancora l’ex campione del mondo –. È stata una moto che mi ha permesso, come minimo, di lottare per il titolo mondiale o di conquistarli. Una volta vicino ai 30 anni però ho sentito la necessità di una nuova sfida veramente speciale e difficile. Devo ricordare che solo Casey Stoner ha conquistato il Mondiale con la Ducati. E la situazione comunque adesso è diversa”.
L’affiatamento con i tecnici della scuderia non manca e la voglia di collaborare potrà servire a migliorare eventuali difetti della moto: “Sono un pilota e lavoro per rendere al meglio. Ovviamente parlo molto con Gigi Dall’Igna e altri ingegneri e cerco di proporre le mie idee, ma io non sono un ingegnere. Abbiamo una grande potenza e una grande velocità di punta. Tutti vogliamo vincere, ma bisogna avere pazienza e questo progetto ne richiede molta. L’ambiente è fenomenale, dopo l’ondata di rabbia in Argentina mi avrebbero potuto sgridare e non l’hanno fatto. Ciò dimostra grande fiducia e rispetto per me. Sono felice del trattamento del team e del grande sforzo che stanno facendo gli ingegneri. Stiamo lavorando duramente ed è solo una questione di tempo“, ha concluso.