Jorge Lorenzo rappresenta una delle contraddizioni di questa stagione di MotoGp. Lo spagnolo è infatti il pilota più pagato del Motomondiale, ma continua a non essere competitivo sulla Ducati. Un risultato che non può che fare discutere soprattutto se rapportato alle prestazioni del compagno di squadra, Andrea Dovizioso, che nel 2017 ha lottato fino all’ultima gara per conquistare il titolo. Con queste premesse sembra difficile poter pensare a una sua riconferma a Borgo Panigale. Il futuro del cinque volte campione del mondo sembra più che mai incerto, ma lui al momento non si mostra troppo preoccupato.
Un futuro davvero nebuloso
Non è mai piacevole avere incertezze in merito al proprio futuro, ma questa sensazione sembra essere corrispondere appieno alla situazione attuale di Jorge Lorenzo. Lo spagnolo, a differenza di molti “comuni mortali”, non ha certamente grandi difficoltà nell’arrivare a fine mese, ma non sa ancora per quale scuderia correrà nella prossima stagione.
La Ducati, a un passo dal rinnovo con il compagno di squadra Dovizioso, non gli ha infatti fatto pervenire alcuna proposta e difficilmente lo farà nei prossimi mesi. Anche il 2018, infatti, è iniziato in modo tutt’altro che positivo: due ritiri, un quindicesimo e un undicesimo posto è infatti il bilancio delle prime quattro gare. Decisamente troppo poco per un pilota della sua caratura. Lui stesso non nasconde la sua delusione per non poter ripagare appieno la fiducia mostrata dal team.
Anno sabbatico? No, grazie
Al momento la Suzuki, che non sembra del tutto propensa a rinnovare con Andrea Iannone, sembra l’ipotesi più attendibile per Lorenzo. Nel caso in cui questa possibilità dovesse andare a buon fine, però, Jorge dovrebbe acettare l’idea di salire in sella a una moto che potrebbe avere difficoltà a competere per le prime posizioni.
Addirittura c’è chi ha pensato che, in mancanza di alternative, di livello, lo spagnolo potesse decidere di stare fermo. A escluderlo è però lui stesso: “Parlo come tutti con il mio manager, ma per ora l’unica cosa che posso fare è cercare di andare più forte e migliorare la mia situazione – ha detto ai microfoni di Sky -. L’importante è che a Jerez io abbia guidato bene e di autorità, come non facevo da tempo, e che al Mugello i test siano andati bene. Non credo esista per me la possibilità di un anno sabbatico”.
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